Corriere della Sera (Bergamo)

Dal grano al pane, fornai come una volta

Borgo Santa Caterina, tre giovani ridanno vita a un panificio. Curando l’intera filiera

- Di Gisella Laterza

Prendersi cura della filiera dal campo alla tavola, coltivando grani antichi e cuocendo l’impasto in un tradiziona­le forno a legna. È l’iniziativa di tre giovani che ieri hanno ridato vita a un forno, in via Borgo Santa Caterina, che era chiuso da 4 anni. L’ideatore del progetto «Grani madre» è Angelo Muratori, 29 anni. «Prima lavoravo nel settore metalmecca­nico, occupandom­i di controllo qualità», racconta.

«Due anni fa mi sono licenziato — prosegue Angelo —. Volevo tornare alla terra». Dopo alcune ricerche, si è interessat­o ai grani antichi. «Ho fatto degli stage di qualche mese in aziende in Italia e all’estero, da “contadini fornai” che mi hanno donato le loro varietà e miscele di grani antichi». Coltiva tre tipologie di frumenti teneri, il «gentil rosso» e due mescolanze. «Queste ultime sono realizzate miscelando varie sementi — spiega —. È una pratica che tutela la biodiversi­tà ed è funzionale al cambiament­o climatico, perché alcuni semi sopportano meglio l’umidità, altri il clima secco, garantendo un equilibrio nella produzione».

C’è differenza tra i grani antichi e quelli normalment­e a disposizio­ne in commercio. «Nel convenzion­ale si selezionan­o poche tipologie piene di glutine, perché rende l’impasto più elastico. Nelle nostre varietà invece la quantità di glutine è ridotta e la produzione non è standardiz­zata». Angelo Muratori lavora con 2 aziende agricole, una di 12 ettari a Colognola e l’altra è quella dei genitori, di 3 ettari, a Pontoglio,

a cui fornisce le miscele e dà indicazion­i per la coltivazio­ne. «Non abbiamo ancora il marchio biologico — specifica —, ma seguiamo un disciplina­re, un regime per restituire, con il tempo, la fertilità naturale del suolo».

Dopo la raccolta, il frumento arriva nel mulino a Pontoglio, gestito da Mattia Avigo, 31 anni, di Romano di Lombardia. Un mulino tradiziona­le, a pietra, «che non scalda la farina e ne mantiene le proprietà». Una volta pronta, la farina è venduta ai profession­isti (pizzerie, panifici) o portata al forno di Borgo Santa Caterina per la vendita ai clienti privati, che comprano il pane tutti i giorni. «Grani madre» si trova al numero 62, in un cortile interno accanto al Tijuana. Qui si occupa della panificazi­one Marco Bianchi, 29 anni, di Capriate. Il forno a legna diretta non è semplice da usare, «perché non ce ne sono più tanti in giro». «Per ora abbiamo pane, con fichi, cioccolato, pomodori, semi — conclude Angelo —. Stiamo valutando i tempi di cottura per sbizzarrir­ci poi con pizze e biscotti».

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Angelo Muratori e Marco Bianchi
 ??  ?? Affiatati Marco Bianchi, a sinistra, inforna il pane. Angelo Muratori, invece, è lo studioso di sementi che collabora con gli agricoltor­i
Affiatati Marco Bianchi, a sinistra, inforna il pane. Angelo Muratori, invece, è lo studioso di sementi che collabora con gli agricoltor­i

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