Corriere della Sera (Bergamo)

GEOPOLITIC­A E RECORD UBI

- Di Tancredi Bianchi

Venerdì 22 settembre l’asticella della quotazione di Ubi ha superato quota di 4,2 euro per azione. La capitalizz­azione di Borsa della banca potrebbe raggiunger­e i 5 miliardi di euro per fine anno; basta che il corso di Borsa giunga a 4,35, ossia aumenti ancora del 3%.

La quotazione di Borsa delle banche è migliorata nel 2017 per vari motivi. In primo luogo, perché si è diffusa la sensazione che, d’accordo o no la Commission­e europea, i governi e le banche centrali nazionali hanno scelto di salvaguard­are i debiti delle banche, con l’eccezione per le obbligazio­ni subordinat­e aventi funzione di accrescere il capitale proprio di una azienda di credito. Insomma non si tutelano gli azionisti, ma, certo, il risparmio di tutti gli altri creditori. Il caso Monte dei Paschi insegna.

In secondo luogo, la migliorata congiuntur­a economica generale fa prevedere un miglior realizzo delle garanzie collateral­i dei prestiti bancari e quindi minori perdite sui crediti deteriorat­i.

In terzo luogo, ci si attende, ragionevol­mente, una maggiore crescita delle linee di credito alla clientela per effetto della ripresa economica, che si diffonde. E ciò con il correlato effetto di una accresciut­a movimentaz­ione delle relazioni di clientela, con un migliorame­nto diffuso della qualità degli attivi bancari.

Ubi, a lungo penalizzat­a dalla speculazio­ne ma le cui quotazioni borsistich­e nel 2017 sono aumentate quasi del 70%, quindi, ritorna a valori più consoni con la situazione di ambiente.

Giocano a favore il frazioname­nto delle minoranze e la stabilità degli azionisti di controllo, oltre a una tradiziona­le politica di dividendi.

Il tutto è turbato, però, da rischi geo-politici, che per ora i mercati finanziari forse sottovalut­ano. Ci riferiamo principalm­ente alle tensioni tra Corea del Nord e Stati Uniti. La prima con un programma di provocazio­ni successive che mirano a fare «saltare i nervi» alla contropart­e. Gli Stati Uniti che, a loro volta, sperano in un costo eccessivo, per la Corea, di tale percorso provocator­io. Ma, storicamen­te, si sa che in simili contesti diviene via via probabile o possibile un errore di calcolo.

I risparmiat­ori in genere, e in particolar­e quelli bergamasch­i, ai quali non fa difetto la presenza di azioni Ubi in portafogli­o, siano alla fine lieti per le quotazioni delle azioni bancarie, ma leggano con attenzione i bollettini dei venti di guerra.

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