Altri mesi di tagli Ryanair cancella 28 voli a settimana
Orio, da novembre a marzo non userà 25 aerei
Se ne sono già accorti i tifosi dell’Atalanta che seguiranno la squadra a Cipro e per tornare dovranno arrangiarsi dopo aver dormito all’aeroporto di Bucarest. Dopo la raffica di cancellazioni fra settembre e ottobre per problemi di smaltimento ferie dei piloti, Ryanair ha annunciato che fra novembre e marzo lascerà a terra 25 dei suoi 400 aerei. E a terra resteranno anche 400 mila viaggiatori in tutta Europa, che in cambio riceveranno dei voucher da 40 euro. In tutto saranno sospese 33 rotte. Non quelle da Orio, dove però sarà limata la frequenza dei collegamenti. Spariranno quindi quattro voli al giorno per un totale di 28 la settimana. Questo inciderà sui conti della compagnia, che in quei mesi crescerà del 5% in meno. Se lo può permettere, visto che chiuderà il 2017 con profitti dopo le tasse per 1,40-1,45 miliardi. Ma il problema rischia di protrarsi a lungo, visto che Ryanair ha già annunciato che anche da aprile in poi saranno tenuti a terra dieci aerei.
Chi doveva partire e aveva fatto i suoi calcoli basandosi sui voli che Ryanair aveva già cancellato fino a fine ottobre dovrà rimettere mano al calendario. La low cost irlandese ha annunciato che l’annullamento dei voli non si fermerà lì: da novembre e fino a marzo lascerà a terra 25 dei suoi 400 aerei, e questo comporterà il taglio di una serie di voli. Con il risultato che rimarranno a piedi 400.000 clienti in Europa, i quali andranno ad aggiungersi ai 315.000 che hanno già dovuto trovare alternative nel prossimo mese per il taglio di 2.100 voli.
Anche stavolta ci andranno di mezzo i viaggiatori da Orio, anche se in modo marginale rispetto ad altri aeroporti. Perché il piano di Ryanair prevede la sospensione per cinque mesi di 33 rotte, fra le quali 11 che riguardano scali italiani come Trapani (per ben sette destinazioni), Palermo, Venezia, Pisa, Roma Fiumicino, Genova, Trieste e Parma. Al «Caravaggio, invece, le rotte resteranno, ma sarà limata la frequenza dei collegamenti. Per esempio spariranno un volo del lunedì per Trapani, quello della domenica per Madrid, quello del lunedì per Manchester e quelli del lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì per Londra Stansted. Il che si tradurrà in quattro voli giornalieri da o per Orio, per un totale di 28 la settimana. Se ne sono già accorti i tifosi dell’Atalanta che andranno a Cipro per seguire la partita di Europa League con l’Apollon Limassol del 2 novembre. Ieri hanno saputo che il loro volo di ritorno è fra quelli cancellati. Dovranno quindi dormire in aeroporto a Bucarest per prendere il volo di un’altra compagnia alle 6 del mattino successivo.
«La rimodulazione della programmazione operativa invernale di Ryanair incide marginalmente sugli standard dei collegamenti di Bergamo — commentano a Sacbo —. La compagnia aerea irlandese, che di fatto riduce il fattore di incremento del proprio network senza rinunciare alla crescita sostanziale rispetto all’orario invernale della passata stagione, conferma tutte le rotte operate dallo scalo bergamasco senza alcuna soppressione. Sacbo si dichiara tranquilla e fiduciosa rispetto a un trend che resta positivo e alla garanzia di mantenimento della rete dei collegamenti in corso e di quelli annunciati da Ryanair».
Ma i problemi non si limiteranno ai mesi invernali. Perché anche da aprile 2018 l’attività della compagnia verrà ridotta. In questo caso però saranno solo dieci gli aerei che non verranno utilizzati.
I motivi delle sforbiciate sono gli stessi delle ultime cancellazioni di massa: l’imprevista necessità di far smaltire al più presto le ferie ai piloti (aggiunta alla campagna acquisti da parte di altre compagnie nei confronti del personale targato Ryan). «Riducendo in questo modo il numero dei voli — spiega la compagnia — elimineremo i rischi di nuove cancellazioni, perché un rallentamento della crescita crea molti aerei ed equipaggi di riserva nelle 86 basi. E provvederemo ad assumere i piloti necessari tra ottobre, novembre e dicembre».
I passeggeri colpiti dalle cancellazioni sono già stati avvisati con una email che offre voli alternativi o un pieno rimborso del biglietto. Se non si sono ricevuti email o sms, significa che il volo è confermacasse
to. Lo stesso vale se il periodo successivo al 24 marzo 2018. Chi si è visto sfilare il viaggio previsto riceverà un voucher da 40 euro (80 col ritorno) che gli permetterà di prenotare un volo Ryanair fino a marzo. Si tratta dello stesso buono che è stato offerto anche ai 315 mila passeggeri i cui voli sono stati cancellati tra settembre e ottobre. La cosa però comporterà un esborso di 25 milioni per le della compagnia dell’arpa celtica. E il tutto porterà a una frenata della crescita del traffico di Ryanair, che fra novembre e marzo dovrebbe aumentare del 4% invece del 9% atteso in precedenza. Così come la crescita annua sarà del 7,5% a 129 milioni anziché dei previsti 131 milioni, mentre nel 2018 sarà del 7% a 138 milioni. «Ci attendiamo rendimenti leggermente inferiori nel corso dei prossimi due mesi, durante i quali lanceremo campagne promozionali», ha ammesso ieri la compagnia, che comunque si aspetta di chiudere il 2017 con profitti dopo le tasse per 1,40-1,45 miliardi. In mezzo a questa bufera, agli irlandesi deve essere passata la voglia di occuparsi anche di una grana come Alitalia. Proprio ieri hanno annunciato che non faranno più alcun passo per l’acquisizione della compagnia italiana: «Elimineremo tutte le distrazioni per il management a partire dal proprio interesse per Alitalia e non presenteremo alcuna ulteriore offerta».
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