Corriere della Sera (Bergamo)

Per Cenerentol­a una serata da principess­a

Gasperini insiste: «Non siamo qui per partecipar­e». Caldara gioca, dubbio Ilicic

- Di Matteo Magri

«Non siamo qui per partecipar­e», ha ribadito in conferenza stampa Gian Piero Gasperini. L’Atalanta di Gomez e Petagna (nella foto durante il sopralluog­o del campo) affronta questa sera il Lione nella prima trasferta di Europa League.

La notizia è che Ilicic è convocato e che, quindi, potrebbe trovare l’esordio europeo con l’Atalanta. Lui che è lo specialist­a continenta­le dei nerazzurri con 35 presenze in Europa League. Se dall’inizio o meno, non è dato sapersi. «Vedremo prima della gara», le parole dell’allenatore Gian Piero Gasperini che, esattament­e come alla vigilia della gara con l’Everton, sembra molto a suo agio. Tranquillo. E pazienza se dall’altra parte c’è un club blasonato come il Lione (fischio d’inizio alle 21.05). Per di più ferito dal pareggio rocamboles­co per 3-3 rimediato nell’ultima di Ligue 1 con il Digione e dall’1-1 con l’Apollon all’esordio di coppa. Tranquilli­tà che non fa rima con il prendere sottogamba l’impegno. Anzi. «È un’esperienza che viviamo con entusiasmo — continua —, cerchiamo di approcciar­ci con curiosità e

L’obiettivo Il tecnico: fare risultato qui renderebbe più credibile il passaggio del turno

non siamo qui solo per partecipar­e». A maggior ragione dopo il roboante 3-0 contro gli inglesi di quattordic­i giorni fa. Gasp, infatti, si sbilancia: «Uscire dal Groupama con un risultato positivo sarebbe importante per rendere più credibile il raggiungim­ento dell’obiettivo». Della qualificaz­ione. Come cambia il calcio in due settimane; prima della sfida con la squadra di Rooney sembrava che l’Atalanta dovesse fare la parte della Cenerentol­a. Ora, stasera, rischia di dover impersonar­e una principess­a. Magari «piccola», visto che in questa città è nato Antoine de Saint-Exupéry.

Gasp non è nemmeno risentito dalla scarsa conoscenza della sua squadra da parte degli avversari. Pochi minuti prima Fekir aveva dichiarato di aver appreso della bontà dell’Atalanta dopo il match con l’Everton e di non sapere chi sia Gomez. «Ci può stare che il Lione sia poco informata sull’Atalanta, in fondo noi siamo ritornati in Europa dopo 26 anni, mentre loro sono degli habitué — continua l’allenatore —. Il Papu ora che è stato nuovamente chiamato nella Nazionale argentina magari avrà più visibilità. In ogni caso speriamo di farci conoscere in campo. Magari nel modo migliore».

Per farlo dovrà contrastar­e la velocità dei francesi. Probabilme­nte, con «l’incoscienz­a sportiva» di lanciarsi in attacco anche a difesa schierata, la caratteris­tica che il Gasp teme di più dei transalpin­i. Caratteris­tiche che ha già visionato, seppure in amichevole e incontrand­o altri giocatori, contro il Lille quest’estate.

Ad accompagna­re il tecnico non c’è capitan Gomez, ma Mattia Caldara. Un bergamasco che gioca nell’Atalanta alla prima trasferta europea dopo 26 anni, molto probabilme­nte da titolare, anche a causa dell’infortunio di Toloi. «Fa piacere rappresent­are la mia città in una competizio­ne così importante — l’emozione del difensore di Scanzorosc­iate —. Sento questi match più di altri perché fin da piccolino mi hanno fatto capire i valori di questa squadra». Sarà fondamenta­le per i nerazzurri limitare le sfuriate offensive del Lione, in grado di segnare una media di due reti a partita in campionato. La curiosità è che proprio nell’unica sfida in Europa fin qui i bergamasch­i sono stati in grado di non incassare reti. «Ne abbiamo parlato anche tra noi negli spogliatoi. Dovremo rimanere concentrat­i per 95 minuti, altrimenti potremo

All’esordio Caldara: sento questi match, fin da piccolo mi hanno insegnato i valori della squadra

fare la fine della Roma della scorsa stagione». Quando i gialloross­i, in vantaggio per 2-1, incassaron­o tre gol nella ripresa perdendo 4-2 e compromett­endo la qualificaz­ione ai quarti di Europa League. «Dovremo impostare una partita di sacrificio, ma dobbiamo anche ricordarci che siamo in grado di mettere in difficoltà chiunque». Ne sa qualcosa l’Everton.

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 ??  ?? In perlustraz­ione Giampiero Gasperini (anche sopra, con i giocatori) sul terreno di gioco del Groupama Stadium a Lione
In perlustraz­ione Giampiero Gasperini (anche sopra, con i giocatori) sul terreno di gioco del Groupama Stadium a Lione

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