Per Cenerentola una serata da principessa
Gasperini insiste: «Non siamo qui per partecipare». Caldara gioca, dubbio Ilicic
«Non siamo qui per partecipare», ha ribadito in conferenza stampa Gian Piero Gasperini. L’Atalanta di Gomez e Petagna (nella foto durante il sopralluogo del campo) affronta questa sera il Lione nella prima trasferta di Europa League.
La notizia è che Ilicic è convocato e che, quindi, potrebbe trovare l’esordio europeo con l’Atalanta. Lui che è lo specialista continentale dei nerazzurri con 35 presenze in Europa League. Se dall’inizio o meno, non è dato sapersi. «Vedremo prima della gara», le parole dell’allenatore Gian Piero Gasperini che, esattamente come alla vigilia della gara con l’Everton, sembra molto a suo agio. Tranquillo. E pazienza se dall’altra parte c’è un club blasonato come il Lione (fischio d’inizio alle 21.05). Per di più ferito dal pareggio rocambolesco per 3-3 rimediato nell’ultima di Ligue 1 con il Digione e dall’1-1 con l’Apollon all’esordio di coppa. Tranquillità che non fa rima con il prendere sottogamba l’impegno. Anzi. «È un’esperienza che viviamo con entusiasmo — continua —, cerchiamo di approcciarci con curiosità e
L’obiettivo Il tecnico: fare risultato qui renderebbe più credibile il passaggio del turno
non siamo qui solo per partecipare». A maggior ragione dopo il roboante 3-0 contro gli inglesi di quattordici giorni fa. Gasp, infatti, si sbilancia: «Uscire dal Groupama con un risultato positivo sarebbe importante per rendere più credibile il raggiungimento dell’obiettivo». Della qualificazione. Come cambia il calcio in due settimane; prima della sfida con la squadra di Rooney sembrava che l’Atalanta dovesse fare la parte della Cenerentola. Ora, stasera, rischia di dover impersonare una principessa. Magari «piccola», visto che in questa città è nato Antoine de Saint-Exupéry.
Gasp non è nemmeno risentito dalla scarsa conoscenza della sua squadra da parte degli avversari. Pochi minuti prima Fekir aveva dichiarato di aver appreso della bontà dell’Atalanta dopo il match con l’Everton e di non sapere chi sia Gomez. «Ci può stare che il Lione sia poco informata sull’Atalanta, in fondo noi siamo ritornati in Europa dopo 26 anni, mentre loro sono degli habitué — continua l’allenatore —. Il Papu ora che è stato nuovamente chiamato nella Nazionale argentina magari avrà più visibilità. In ogni caso speriamo di farci conoscere in campo. Magari nel modo migliore».
Per farlo dovrà contrastare la velocità dei francesi. Probabilmente, con «l’incoscienza sportiva» di lanciarsi in attacco anche a difesa schierata, la caratteristica che il Gasp teme di più dei transalpini. Caratteristiche che ha già visionato, seppure in amichevole e incontrando altri giocatori, contro il Lille quest’estate.
Ad accompagnare il tecnico non c’è capitan Gomez, ma Mattia Caldara. Un bergamasco che gioca nell’Atalanta alla prima trasferta europea dopo 26 anni, molto probabilmente da titolare, anche a causa dell’infortunio di Toloi. «Fa piacere rappresentare la mia città in una competizione così importante — l’emozione del difensore di Scanzorosciate —. Sento questi match più di altri perché fin da piccolino mi hanno fatto capire i valori di questa squadra». Sarà fondamentale per i nerazzurri limitare le sfuriate offensive del Lione, in grado di segnare una media di due reti a partita in campionato. La curiosità è che proprio nell’unica sfida in Europa fin qui i bergamaschi sono stati in grado di non incassare reti. «Ne abbiamo parlato anche tra noi negli spogliatoi. Dovremo rimanere concentrati per 95 minuti, altrimenti potremo
All’esordio Caldara: sento questi match, fin da piccolo mi hanno insegnato i valori della squadra
fare la fine della Roma della scorsa stagione». Quando i giallorossi, in vantaggio per 2-1, incassarono tre gol nella ripresa perdendo 4-2 e compromettendo la qualificazione ai quarti di Europa League. «Dovremo impostare una partita di sacrificio, ma dobbiamo anche ricordarci che siamo in grado di mettere in difficoltà chiunque». Ne sa qualcosa l’Everton.