Corriere della Sera (Bergamo)

Notte bianca del consiglio: 5 del mattino

Pontirolo, il muro contro muro fra maggioranz­a e opposizion­e dilata i tempi

- Di Pietro Tosca

Ah, che nostalgia le sedute parlamenta­ri fiume della Prima Repubblica. Ecco, a chi mancassero ora può provare a seguire il consiglio comunale di Pontirolo che martedì è durato la bellezza di otto ore. Una maratona che ha avuto inizio alle 20.30 e si è chiusa alle 4.48 della mattina seguente su 17 punti, di cui solo due che non fossero interrogaz­ioni o mozioni presentate dalla minoranza.

Insomma, roba che di solito va via veloce. Invece a Pontirolo è ormai muro contro muro tra maggioranz­a e opposizion­e e i tempi si dilatano mentre volano accuse incrociate. Da un lato il sindaco Gigliola Breviario e i suoi civici di centrosini­stra tacciano la minoranza di ostruzioni­smo, dall’altra il gruppo di Nuova Pontirolo replica accusando chi governa di arroganza. Una maxi seduta nonostante l’anticipo dell’inizio dei lavori spostato appositame­nte dalle 21 alle 20.30. E per fortuna che per la prima volta nella storia amministra­tiva di Pontirolo il sindaco ha fatto applicare il regolament­o che contingent­a i tempi. Ma anche solo per prenderne atto ha richiesto mezz’ora.

«C’erano molte istanze che riguardano il paese che andavano chiarite — spiega dalla minoranza il consiglier­e Alessandro Vigenti —. Sono andato in consiglio nonostante non stessi bene e avessi la febbre a 38,5 perché ci tengo. La maggioranz­a soffre se l’opposizion­e fa il suo mestiere». «Il punto — gli fa eco il collega Giancarlo Sordelli, che alle 2.30 ha dovuto gettare la spugna per motivi di lavoro —, questa maggioranz­a è sempre stata abituata a gestire il paese come voleva, ma ora ha trovato gente preparata con cui fare i conti».

«Probabilme­nte ormai siamo gli unici in Lombardia a fare questi orari — commenta sconsolata la Breviario —, se togliamo due punti messi da noi all’ordine del giorno, erano tutte loro interpella­nze e mozioni. In un caso hanno depositato addirittur­a due mozioni sul referendum regionale. Per ogni punto poi hanno continuato a chiedere la parola, a porre questioni, a chiedere il voto capitario. È evidente che si ciurli nel manico. Vogliono provocarci. Fanno ostruzioni­smo per cercare visibilità e per tentare di bloccare i lavori ma noi andiamo avanti, anche se dobbiamo tirare mattina».

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