Hospice senza fondi Imeri dà altri 6 mesi
In audizione in consiglio a Treviglio la maggioranza bastona sull’hospice il presidente della Fondazione Anna Sereni Augusto Baruffi (foto), ma poi gli chiede di tenerlo aperto per altri sei mesi. A fine giugno, secondo la promessa della Regione, la struttura avrebbe dovuto essere messa a contratto con il sistema sanitario nazionale. L’hospice è aperto da ottobre 2015 e sinora la Fondazione se ne è fatta carico, sborsando 600 mila euro. «Se la messa a contratto non arriva, chiuderemo a fine anno», l’allarme lanciato due settimane fa da Baruffi. Ne è nata una campagna di mobilitazione della Bassa, dove non ci sono altri hospice, con una petizione sottoscritta da 35 sindaci e una raccolta firme che ha già toccato le 1.100 adesioni. A fronte della mobilitazione è arrivata l’apertura dalla Regione. L’amministrazione di Treviglio però è sempre stata critica sull’apertura dell’hospice. «Si fanno i conti prima delle scelte — osserva Giancarlo Fumagalli di «Io Treviglio» — perché tanto qualcuno poi paga». «La Fondazione ha messo in piedi un investimento senza copertura che non è stato in grado di portare avanti», critica il leghista Francesco Giussani. «La messa a contratto — replica Baruffi — si può avere solo se la struttura c’è. A garanzia avevamo le lettere dell’Ats. Potremmo riconvertirlo tutto a reparto di cure intermedie e ne avremmo un utile, ma il nostro scopo è darà un servizio di cui c’è necessità». «L’hospice — dice il sindaco Juri Imeri — è importante ma non rispecchia esattamente la mission della fondazione. Ora lo tenga aperto fino a giugno». Sulla vicenda la capogruppo del Pd Laura Rossoni ha presentato anche un ordine del giorno per sollecitare la Regione ma la maggioranza lo ha bocciato. (p.t.)