Atti vandalici alla seggiovia
Danneggiata la seggiovia, pronta la denuncia Ok dalla società di leasing per l’innevamento
Pronta la denuncia. I curatori: «I ritardi sullo skipass non dipendono da noi».
La buona notizia è che la neve artificiale a Foppolo e Carona c’è: Unicredit Leasing ha dato un assenso di massima per l’uso dei suoi impianti. Sarà sulla carta nei prossimi giorni. La cattiva è il raid al Valgussera: i dispositivi per la sicurezza della seggiovia sono stati danneggiati. Alla ex Brembo Super Ski (Bss) costerà 10 mila euro e qualche giorno di riparazione, indispensabili perché così com’è non si viaggia. «Si tratta di bacchette disposte all’interno dei piloni — spiega il direttore Vittorio Salusso —, bloccano l’impianto in caso di scardinamento di un seggiolino. Sono state strappate quasi tutte, ce ne siamo resi conto stamattina quando abbiamo iniziato le manutenzioni».
I curatori Alberto Carrara e Federico Clemente lo hanno verificato di persona. Ieri erano a Carona per fare il punto in vista della partenza, fissata per l’Immacolata. «Sporgeremo denuncia», si limitano a riferire sul punto. Rispondono invece su tutto il resto. Sul perché, tanto per cominciare, non sia stato ancora raggiunto un accordo sullo skipass unico con gli imprenditori Massimo Moretti e Giacomo Martignon: «Manca davvero poco — chiariscono —, ma serve che la Dp Invest accetti le condizioni senza rimetterle in discussione a ogni lettera. In sospeso ci sono questioni secondarie, ma non di poco conto». Ad esempio, l’affitto dei terreni sul Valgussera. Sono della comune Montecarisole (cioè Devil Peak), che negli ultimi anni li ha concessi gratuitamente: «Da noi vogliono 40 mila euro, siamo disposti a darne 25 mila, tenuto conto che mettiamo i nostri senza chiedere nulla». Altro esempio, i tappeti alle Foppelle: «Li gestiamo noi. Non affittiamo nulla, perché dobbiamo garantire lo stato dei beni». Com’è stato per l’offerta di affitto del pacchetto completo dei beni del fallimento: «Avremmo potuto accettarla solo con una proposta irrevocabile di acquisto, che non c’è stata». Quanto alla rigidità sulle cifre: «Siamo rimasti fermi sul 45% a Bss e 55% a Foppolo non per fare un dispetto, ma perché abbiamo evidenze documentali che dimostrano, sulla base di un metodo riconosciuto dal mercato, che quella è la ripartizione giusta». Non era meglio calcolarla sui passaggi reali? «Una percentuale fissa ci consente di evitare comportamenti opportunistici. Anche sulle modalità del servizio di innevamento la procedura ha sempre dimostrato di avere a cuore l’interesse dell’intero comprensorio». Resta il fatto che il listino prezzi non c’è: «I ritardi non si possono certo imputare a noi — ribattono i curatori —. Ci siamo mossi subito a marzo con un disegno di ampio respiro, sulla base dei buoni risultati della scorsa stagione, che sono frutto della competente assistenza di Salusso». E poi: «Ci siamo preoccupati non solo dei nostri beni ma anche di quelli di Foppolo, proponendo di coinvolgerli nell’esercizio provvisorio. Al Comune avremmo riconosciuto una cifra variabile, ma che non si sarebbe discostata di molto da quella del bando, deciso a settembre e chiuso il 20 ottobre. L’esercizio provvisorio non è una procedura convenzionale. Ci siamo presi questa responsabilità non solo a tutela dei creditori, ai quali siamo tenuti a rispondere, ma anche nell’interesse della Val Brembana». Morale: «Nei prossimi giorni sottoporremo alla Dp Invest una bozza di accordo per poi poterci dedicare completamente all’operatività».
Ci siamo mossi già a marzo per un piano costruttivo. Foppolo avrebbe incassato la stessa cifra del bando Alberto Carrara, Federico Clemente
Curatori Lo skipass unico A Moretti e Martignon sarà sottoposta una bozza d’accordo nei prossimi giorni