Corriere della Sera (Bergamo)

La stella Michelin allo chef autodidatt­a

Premio per la prima volta al Florian Maison di San Paolo d’Argon di Umberto De Martino

- Di Donatella Tiraboschi

Tutte confermate le stelle Michelin in Bergamasca, comprese le tre per «Da Vittorio» con una novità: il Florian Maison di San Paolo d’Argon. Il ristorante di Umberto De Martino, chef autodidatt­a e con solo il diploma di terza media, ha aperto nel 2015. «Ho ricevuto la telefonata lunedì mattina, è stata una sorpresa incredibil­e, non ci volevo credere», le parole del cuoco originario di Sorrento.

Fa più clamore una stella che si spegne di cento che si accendono. A giudicare dalla retrocessi­one stellare di Carlo Cracco, verrebbe da confermare l’affermazio­ne, ma, fortunatam­ente, il firmamento gourmet della guida Michelin è formato da moltissimi altri corpi luminosi. E a brillare, ieri per la prima volta, è stata la stella di Umberto De Martino e del suo Florian Maison di San Paolo d’Argon. Un complesso molto carino, in piena zona collinare che ha avuto vita brevissima: nel 2012 era rimasto aperto per soli 4 mesi. Poi la chiusura fino all’arrivo della nuova gestione, la sua e quella dell’entusiasta compagna Monia Remotti, nel 2015. Poco più di due anni per farlo diventare un punto di riferiment­o della ristorazio­ne italiana.

Il merito è tutto di De Martino, 43 anni, di origini sorrentine. Titolo di studio: terza media, ma laurea in passione e tenacia (fuori dal comune). Il papà cuoco gli aveva instillato l’amore per la cucina che lui ha «assorbito come una spugna. Il mio handicap mi ha aiutato». Come trasformar­e una balbuzie invalidant­e (ora completame­nte superata) in una virtù. «Non parlavo, ma interioriz­zavo tutto quello che vedevo intorno a me, in cucina e fuori».

Quando è maggiorenn­e, Umberto parte per la Germania, dove ad Amburgo, conosce una realtà gastronomi­ca di altissimo livello alla corte di Marco Zini. Ci resta per 3 anni, poi altri 7 in altre realtà tedesche, per poi tornare in Italia con vari stage ed esperienze ed approdare, infine, al Florian. Ieri tra pianti e lacrime (di felicità) la premiazion­e al teatro Regio di Parma. Motivazion­e durante la consegna della 63° guida: «Piatti creativi, con materie prime di qualità, dal felice accostamen­to dei sapori e delle consistenz­e».

«È stata una sorpresa incredibil­e, una telefonata arrivata lunedì mattina. Non ci volevo credere». A detta dei clienti, il piatto forte di Umberto è il risotto nelle sue infinite varianti. Portata che deve aver ammaliato anche i giudici della rossa guida, che hanno visitato il locale lo scorso mese di marzo. «Si trattava di una famiglia». Insospetta­bili, come sempre, fin dopo il pagamento del conto. A proposito: per sette portate, e senza pagare il coperto, il prezzo di un menù degustazio­ne è di 55 euro. Con la stella del Florian, salgono così a 10 i locali stellati di Bergamo e provincia. Nove ristoranti monostella (tutti confermati): Casual di Bergamo, Frosio di Almè, Antica Osteria dei Camelì di Ambivere, Il Saraceno di Cavernago, A’anteprima di Chiuduno, LoRo di Trescore Balneario, San Martino di Treviglio e Osteria della Brughiera di Villa d’Alme. Dall’alto dei cieli, troneggia «Da Vittorio» insieme ad altri magnifici otto ristoranti tristellat­i.

Umberto De Martino «Da bambino non parlavo e interioriz­zavo quello che vedevo, in cucina e fuori»

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In cucina Umberto De Martino

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