La sinistra e la «fatica» di stare con Gori
L’idea è creare un nuovo partito della sinistra. Con alcuni punti fermi: il lavoro, la lotta alle diseguaglianze e alla povertà, la sanità e l’istruzione pubblica efficienti e la salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Un percorso tutto da costruire, che parte domani alle 9, al Mutuo soccorso di via Zambonate, in città. Dove si terrà l’assemblea provinciale della sinistra unitaria, aperta a tutti e a cui aderiscono Articolo Uno Mdp, Sinistra Italiana, Possibile e anche Sinistra unita per Bergamo, il gruppo consiliare di Palazzo Frizzoni formato da Emilia Magni e Luciano Ongaro. «La nostra adesione — dice Ongaro — avrà riflessi nei rapporti con la maggioranza». Quali saranno questi riflessi è presto per dirlo. «Vedremo», taglia corto Ongaro. La Magni prova a essere più esplicita: «La nostra adesione è coerente, legata alle scelte reali che ci troviamo a compiere come amministratori. Non è un segreto che sempre più facciamo fatica a seguire alcune posizioni della nostra amministrazione. Questa scelta avrà ricadute a livello locale rispetto all’amministrazione». Una piccola ricaduta si è vista ieri: in commissione è passato all’unanimità l’accordo sul Palazzo della Libertà, ma Ongaro ha annunciato un documento che in parte mette in discussione l’accordo, spiazzando il resto del centrosinistra. Per ora, Sinistra unita non dice che uscirà dalla maggioranza. «Vedremo — dice la Magni —. Stanno arrivando in Consiglio scelte che potranno essere decisive rispetto alla nostra posizione, dovremo confrontarci seriamente». Prima di decidere, passerà un po’ di tempo. «Il nostro percorso — dice la Magni — non vuole nascere dall’alto, e per trovare una posizione univoca ci vuole tempo». Intanto, l’assemblea di domani eleggerà i delegati che andranno all’assemblea nazionale. (s.s.)