«Il mio riscatto anti violenza in Parlamento»
Touria, di Romano, oggi parlerà alla Camera
Oggi racconterà la sua storia a Montecitorio davanti alla presidente della Camera Laura Boldrini e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Touria Tchiche, marocchina, ma da vent’anni residente nella Bergamasca, sarà una delle relatrici del convegno organizzato in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, proprio per raccontare la sua storia, piena di riscatto. Quella di una sposa ragazzina, poi madre di cinque figli, maltrattata, ma che ha trovato la forza di reagire e spezzare quel legame che la opprimeva, per risorgere. Ma non solo. Anche per aiutare altre donne a compiere lo stesso percorso.
Originaria di un piccolo paese del Marocco, Touria, che oggi ha 42 anni, quando ne aveva solo 16 fu data in sposa a un uomo che non conosceva: 31 anni, quasi il doppio di lei. Era stato un matrimonio combinato. Ma la convivenza tra il marito e la sua giovanissima sposa si era trasformata ben presto in un inferno, a causa di un uomo che si era rivelato violento. Una situazione che è peggiorata di anno in anno. Intanto però Touria si era trasferita in Italia, a Romano di Lombardia.
Nella città della Bassa ha trovato la forza per denunciare gli abusi che subiva. Nel 2013 ha chiesto aiuto alla cooperativa Sirio. Un primo passo a cui ne sono poi seguiti molti altri, passando attraverso quattro diversi procedimenti in tribunale: da quello penale contro il marito, fino all’affido dei figli e al divorzio, per lasciare alle spalle la vita passata e cominciarne un’altra da donna libera.
La storia Maltrattata dal marito, l’aveva denunciato. Ora aiuta le donne in situazioni simili
Un’esperienza che l’ha spinta ora ad aiutare altre mogli e madri, alle prese con i maltrattamenti in famiglia, spesso incapaci di reagire. «Abbiamo conosciuto Touria nel 2013 — racconta Milva Facchetti, dell’associazione “La casa delle donne” —, in quel periodo aveva già risolto gran parte della sua vicenda. Poi però è voluta rimanere a fare la volontaria da noi. Proprio per il suo passato ha una grinta e un’energia che riesce a scuotere e incoraggiare molte delle donne, non solo straniere ma anche italiane, che ci chiedono aiuto».