Teatro, allacciare le cinture del galateo
La Safety card della Fondazione Donizetti. Notte bianca della lirica in Città Alta
Signori e signori, benvenuti sul volo Donizetti Airline. Allacciate le cinture, siete a teatro. Destinazione: il mondo della musica e della fantasia! La Fondazione Donizetti e Sacbo, gestore dell’aeroporto di Orio, suicuimonitors corrono le puntate Ue C della serie «Donizetti dalla A alla Z », realizzata da Classica H D, danno il benvenuto agli spettatori viaggiatori del festival donizettiano con una« safety card ».
Simile alle istruzioni d’uso che si trovano sugli aerei, per indicare come usare maschere per l’ossigeno, giubbotti di salvataggio o le uscite di sicurezza, è un opuscolo per le buone maniere da tenere a teatro. In 18 disegni, con altrettante simpatiche didascalie, il pieghevole dispensa agli spettatori indicazioni su come comportarsi in sala. Per alcuni ovvie, per altri, magari i non assidui frequentatori dei teatri, meno. Un esempio? È consigliato mettere i cellulari in modalità «in volo», se proprio non si può fare a meno di spegnerli, e frenare l’istinto di usarli per immortale la «Divina» di turcomprende no, perché è vietato scattare foto e registrare. Con una buona dose di ironia ed educazione si chiede di rispettare l’orario e il posto assegnato, per evitare la spiacevole situazione di fare alzare gli altri durante lo spettacolo, con tanto di borbottio di sottofondo. Per non parlare degli attacchi di tosse o lo scartocciare di caramelle che disturbano, perché quel piccolo gesto «nella magica atmosfera della musica è come un baffo sulla Gioconda», si legge. Nel pieghevole, ideato da Andrea Compagnucci, responsabile marketing della Fondazione, e realizzato da Carlo Fiore, si indica anche ciò che è consentito fare, come «l’unico bagaglio ammesso curiosità, entusiasmo, amore, passione, attenzione, rispetto...». Tra le istruzioni una è rivolata alla critica, mettendo a tacere i dibattiti post operisti da «antico» o «moderno», perché quello che conta è la drammaturgia, dato che «gli operisti di ogni epoca hanno sempre cercato di scrivere musica contemporanea». Nell’era dei social, poi, la safety card diventa un piccolo galateo che ricorda che si sta entrando «nella casa dell’arte e l’arte serve a dire la verità sulle sfumature del reale e dell’immaginario, non a dire soltanto si è no, oppure mi piace o non mi piace».
L’arte serve a dire la verità sulle sfumature del reale e dell’immaginario, non a dire solo sì e no, oppure mi piace o non mi piace