Capelli, trattative col Pd Pensando alle Politiche
Ha trattative aperte con il Pd, ma in caso di alleanza bisogna decidere come gestire la sua candidatura
Lui insiste: «Decide il partito nazionale, poi io mi adeguo». Ma nelle alleanze per le Regionali, Angelo Capelli ( foto), rimasto solo in Allenza popolare, tratta con il Pd. Che però avrebbe qualche imbarazzo nel candidare un ex segretario Pdl nelle liste di Gori. Ma Capelli fa un pensierino anche alle Politiche.
Manovre Prima di decidere si attendono le scelte del partito a livello nazionale
Ha parlato con questi e con quelli, lo danno per alleato con gli uni e con gli altri, potrebbe candidarsi qui e anche là: di fronte a uno scenario politico che sta prendendo forma, resta ancora un’incognita la destinazione di Angelo Capelli.
L’ex sindaco di Ponte Nossa ed ex coordinatore provinciale del Pdl, e quindi capogruppo di Ncd prima e di Lombardia popolare poi, è oggi capo solo di se stesso. Nel senso che il resto del gruppo in Regione (come un pezzo del partito nel resto d’Italia) se n’è andato da un’altra parte. Il dubbio è cosa farà Capelli. Ad avere i maggiori dubbi sembra soprattutto lui, nel senso che chi segue le manovre per la formazione degli schieramenti lo dà per alleato, anche se si deve decidere in che forma, di Giorgio Gori. E del resto Capelli è andato più volte a colloquio con il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri. «Ma ho parlato anche con la Lega: anche a loro dispiacerebbe perdere un pezzo, per quanto piccolo», precisa lui. Che per il resto continua a sostenere: «Sarà il mio partito a livello nazionale a decidere se schierarsi con il centrosinistra o il centrodestra, e io mi adeguerò». Ma visto che Alternativa popolare è in piena manovra di avvicinamento al Pd, ci vuole poco a tirare le somme. «D’altra parte Capelli ha sempre avuto rapporti corretti con noi, non è mai andato allo scontro», notano dallo staff di Gori. Anzi, è stato l’unico membro della maggioranza regionale a fare campagna per il Sì al referendum costituzionale di un anno fa, cosa che ha fatto precipitare il livello dei rapporti con Maroni e il resto della giunta.
«Il problema è che lui è stato il coordinatore provinciale del Pdl, e candidarlo con noi rischia di essere una questione complicata», specificano però dallo staff di Gori. Per questo più che piazzare Capelli in una delle due liste civiche, per Giorgio Gori la cosa migliore sarebbe che l’ex pdl facesse una lista propria, contando sul fatto che, venendo da uno schieramento uscente, non dovrebbe raccogliere le firme. Sempre ammesso, però, che Capelli voglia tornare a Palazzo Lombardia. Tra le tante ipotesi aperte c’è infatti anche quella di una candidatura alle Politiche. «Ma non vuol dire, a Roma ci vorrebbero andare tuti», si schermisce. Insomma, anche su questo bisogna aspettare.