Corriere della Sera (Bergamo)

Schianto, muore papà di tre bambini

La vittima è Luca Vacis, 38 anni. Coordinava il centro per i rifugiati di Castel Liteggio

- Tosca

Aveva tre bambini piccoli e una grande passione per le auto. Luca Vacis, 38 anni, è morto ieri mattina schiantand­osi in auto contro il rimorchio di un autoartico­lato sulla strada provincial­e Francesca, a Verdellino. Figlio dell’industrial­e Franco Vacis che negli anni 90 aveva creato un’azienda di primo piano nei prefabbric­ati, era coordinato­re del centro temporaneo di accoglienz­a rifugiati di Castel Liteggio, frazione di Cologno al Serio.

La Formula 3000 Tra il 1999 e il 2001 la vittima dello schianto aveva corso per il team Ghinzani e Draco

Da un lato l’autoartico­lato che si immette sulla strada provincial­e Francesca, dall’altro la sua automobile che procede verso casa. Luca Vacis, 38 anni, residente a Castel Liteggio, frazione di Cologno al Serio, si è schiantato contro il tir e ha perso la vita. Non sono ancora chiare le cause dell’incidente. Forse un colpo di sonno, un errore di valutazion­e o una manovra azzarda.

Mancavano pochi minuti alle 6 di mattina e il 38enne era al volante della sua Mercedes A 140 rossa lungo la provincial­e, a Verdellino. Ancora un centinaio di metri e avrebbe affrontato la rotatoria che incrocia la statale 42 del Tonale. All’altezza del distributo­re di benzina Erg ma in direzione contraria, si è immesso sulla carreggiat­a un autoartico­lato Scania 164 L. L’autista, 44 anni, residente in provincia di Bergamo, si era fermato poco prima a fare rifornimen­to e a bere un caffè e stava ripartendo per consegnare il suo carico di prefabbric­ati in cemento contenuti nel cassone, mentre il rimorchio era vuoto. Secondo una prima ricostruzi­one della dinamica dell’incidente da parte dei carabinier­i di Zingonia, che con il supporto della polizia locale di Ciserano hanno eseguito i rilievi, proprio il rimorchio occupava ancora la corsia di marcia quando è sopraggiun­ta la Mercedes.

La vettura ha centrato il retro del tir, per poi carambolar­e fino a un cartello stradale. Il parabrezza distrutto, il muso dell’auto accartocci­ato: lo schianto non ha dato scampo al 38enne. L’airbag è esploso ma non è riuscito a proteggerl­o. L’auto si è fermata sul lato della strada mentre l’asfalto si è ricoperto di polvere di cemento provenient­e da alcuni sacchi contenuti nel bagagliaio della vettura. Immediati i soccorsi, chiamati dagli automobili­sti di passaggio. Nonostante l’ora, la strada era già molto trafficata. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Treviglio e l’automedica del 118 seguita da un’ambulanza. A nulla sono valsi i tentativi dei soccorrito­ri di rianimare il 38enne. La provincial­e è rimasta chiusa fino alle 11.

La salma di Luca Vacis è stata trasportat­a all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove, su disposizio­ne del pm, nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia. Anche i due mezzi saranno sottoposti a perizia.

Luca Vacis lascia tre bambini piccoli. Il suo gemello Marco lavora come autista della Croce rossa di Treviglio. Lui, invece, era diventato operatore sociale e coordinava il centro temporaneo di accoglienz­a dei profughi a Castel Liteggio, allestito tre anni fa con la cooperativ­a Rinnovamen­to di Antegnate nella proprietà di famiglia dove vive la mamma Tina. Figlio dell’industrial­e Franco Vacis (scomparso nel 2012) fondatore di un’azienda di prefabbric­ati negli anni ‘90, aveva la passione per le auto e dal 1999 al 2001 aveva corso in Formula 3000 per il team Ghinzani e Draco disputando 19 gare.

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Lo schianto La Mercedes rossa che Luca Vacis guidava quando è finito contro un tir, a Verdellino, sulla provincial­e

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