Una sfida alla pari
I nerazzurri tentano il colpaccio a San Siro Gasperini: «Vincere sarebbe fondamentale»
Quante code avrà il Diavolo? E soprattutto, contro l’Atalanta userà quello che finora non si è mai visto, ovvero il forcone del gioco? Il sommo credo — «sturm und drang», impeto ed assalto — di Gattuso va bene quando in ballo c’è la salvezza, ma in casa rossonera, dopo la figuraccia contro il Verona, c’è ben altro da salvare.
La vigilia di una delle più attese partite del campionato lancia nell’aria (natalizia) interrogativi che si innestano su una considerazione di fondo: per l’Atalanta, tra tutti, questo è il momento del calendario meno benevolo (eufemismo) per affrontare San Siro. Troppo arrabbiati (altro eufemismo), troppo abbacchiati, troppo indietro (in classifica per la loro Storia), troppo preoccupati di dimostrare al mondo, ma soprattutto a se stessi, il senso dei cifroni spesi quest’estate. Una questione che, non foss’altro che per la cessione di Kessie (che sembra essersi smarrito sotto la
Madunina), Gasperini fa bene a ricordare in premessa. «Incontriamo un’ottima squadra che magari sta disattendendo le speranze della vigilia, ma ha giocatori di valore — esordisce il mister —, il Milan ha fatto una campagna acquisti importante, ma alla fine abbiamo gli stessi punti». Su quei 24 punti in coabitazione di classifica: «Cambia la prospettiva — afferma Gasperini — per loro è un male, noi siamo soddisfatti». Esattamente come la legge della relatività di Ballance: la lunghezza di un minuto dipende dal lato della porta del bagno da cui ti trovi. «Quest’anno in serie A non c’è niente di definito, è più combattuta ed equilibrata, ma nelle ultime settimane ho visto la nostra voglia di risalire per rimanere attaccati al carro ed è quello che mi preme — prosegue l’allenatore dell’Atalanta —. Ci aspetta una partita che conta molto e che affrontiamo al meglio. Se vinciamo, sarà fondamentale».
Contro un Milan che sta punito (in ritiro e senza cena natalizia) l’Atalanta va a San Siro imbattuta da quattro partite in campionato, con una chiara propensione al gol e su di giri. A tenere allegra la compagnia ci si è messa anche la Coppa Italia. «Che calciatori abituati a giocare meno ci abbiano fatto raggiungere i quarti di Coppa Italia è un segnale positivo — sottolinea il tecnico nerazzurro —. Tre partite in sei giorni ovviamente ci obbligano al turnover. La testa ora è solo per il campionato e l’entusiasmo che si è creato nell’ambiente ci ha permesso di superare anche questo ciclo con tante partite».
Gattuso deve fare i conti con le pesanti squalifiche di Romagnoli e Suso: in difesa spazio a uno tra Musacchio e Zapata accanto a Bonucci, mentre è ballottaggio tra Calhanoglu e Cutrone come esterno sinistro del tridente, con Borini a destra e Kalinic punto di riferimento centrale. A centrocampo de Roon è a disposizione come terzo tra Freuler (difficile che Gasp rinunci allo svizzero) e Cristante. Hateboer e Spinazzola sugli esterni. Se Ilicic fosse confermato alle spalle di Gomez e Petagna, l’idea del Gasp sarebbe quella di pungere fin dall’inizio. Cornelius è acciaccato, Palomino non è convocato, ma Toloi è pronto.
La classifica Entrambe le squadre sono a 24 punti: «Per loro è un male, noi siamo soddisfatti»