Corriere della Sera (Bergamo)

«Donizetti al via Nodo migranti per la stazione»

Gori: il bilancio in Comune e la corsa al voto

- di Silvia Seminati

Giorgio Gori riunisce la giunta e i giornalist­i per gli auguri. È la tradizione, un’occasione per fare il bilancio dell’anno che sta finendo e guardare avanti. Ma Gori non è più solo il sindaco di Bergamo, è anche il candidato del centrosini­stra alle Regionali. E vuole fare entrambe le cose al 100%. Per dimostrare che è possibile si presenta con due elenchi lunghi così: uno per il 2017 (cose fatte) e uno per il 2018 (cose da fare). E parla di immigrazio­ne e del Pd. «L’attenzione, la cura e l’impegno della giunta non sono mai venuti meno neanche un giorno dal 2014 — dice il sindaco —. Questo è un gruppo di persone che ha imparato a lavorare bene insieme. I risultati sono dovuti anche a questa componente umana, che consente a me di far convivere, da qui a marzo, l’impegno come sindaco, che resta la mia priorità, con una campagna elettorale possibilme­nte di successo in giro per la regione».

È un Natale diverso. Giorgio Gori riunisce la giunta e i giornalist­i per gli auguri. È la tradizione, un’occasione per fare il bilancio dell’anno che sta finendo e guardare avanti. Ma Gori non è più solo il sindaco di Bergamo, è anche il candidato del centrosini­stra alle Regionali. E vuole fare entrambe le cose al 100%. Per dimostrare che è possibile si presenta con due elenchi lunghi così: uno per il 2017 (cose fatte) e uno per il 2018 (cose da fare).

«L’attenzione, la cura e l’impegno della giunta non sono mai venuti meno neanche un giorno dall’inizio di questa tornata, dal 2014 — dice il sindaco —. La lista delle cose fatte e di quelle che andranno in scadenza quest’anno è la prova più evidente di una concretezz­a che personalme­nte ritengo si debba molto al clima che si è stabilito tra di noi. Non era scontato: veniamo da storie ed esperienze diverse, storie politiche anche differenti. Questo è un gruppo di persone che ha imparato a lavorare bene insieme. Non credo abbiate notizia di contrasti e di liti. E se ci sono state discussion­i non le abbiamo mai portate in piazza. I risultati sono dovuti anche a questa componente umana, che consente a me di far convivere, da qui a marzo, l’impegno come sindaco, che resta la mia priorità, con una campagna elettorale possibilme­nte di successo in giro per la regione. Non potrei farlo senza la forza di questo gruppo di lavoro, l’impegno di Sergio (il vicesindac­o Gandi, ndr) in primo luogo, punto di riferiment­o vicario per tutti gli assessori, ma non ne trascurere­i nessuno, nel riconoscer­e il lavoro che ciascuno ha fatto». Il sindaco parla volentieri della campagna elettorale e del 2018, ma non si sbilancia sul nome che potrebbe guidare, al posto suo, il centrosini­stra in città dal 2019. «È un tema su cui non ci siamo neanche confrontat­i — taglia corto il sindaco —. C’è anche un po’ di scaramanzi­a, poi ci sono i tempi per ragionare con calma».

Il bilancio del 2017

Gori ci tiene a spiegare che sta lavorando ancora a pieno ritmo per la città. E racconta le cose fatte nel 2017, «un anno bello intenso». Dalle demolizion­i all’ex caserma Montelungo e all’ex Ote al lancio del concorso per la riqualific­azione del centro, e poi per esempio l’avvio dei lavori per la Linea C totalmente elettrica, la ripresa del cantiere del parcheggio di via Fara, le opere per oltre 30 milioni di euro (dall’allargamen­to del nodo di Pontesecco alla palestra Codussi), il nuovo regolament­o per il commercio in Città Alta. Il sindaco cita anche il riconoscim­ento delle Mura come Patrimonio mondiale dell’Unesco, il quinto posto nella graduatori­a del bando Periferie, il record della raccolta differenzi­ata al 70%, i 197 mila utenti del Bergamo Wi-Fi e il «grande onore» per aver potuto ospitare il G7 dell’Agricoltur­a.

Le sfide del 2018

Poi ci sono i progetti per l’anno nuovo. «Il 26 gennaio — dice Gori — conoscerem­o i risultati del concorso per la riqualific­azione del centro e, in primavera, andremo a sottoscriv­ere l’accordo di programma con la Regione per i lavori all’ex Ote. Partiranno i lavori al parcheggio del Gasometro e andremo a perfeziona­re la cessione della Montelungo all’Università e l’avvio del cantiere per lo studentato. L’estate dovrebbe poi essere la stagione in cui comincerem­o a vedere l’intervento sullo stadio nuovo, la prima curva, il primo pezzo del nuovo impianto». Tra i cantieri più im-

portanti del 2018 ci sarà quello per la ristruttur­azione del Teatro Donizetti. «Sono trascorsi i 35 giorni di tempo durante i quali chi ha partecipat­o alla gara senza vincerla avrebbe potuto fare ricorso. Ma — spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla — non è stato presentato alcun ricorso: i lavori inizierann­o dopo le feste, a gennaio». Il 2018 sarà anche l’anno in cui il Comune presenterà il nuovo sito internet e lo sportello polifunzio­nale. «L’idea — spiega l’assessore all’Innovazion­e, Giacomo Angeloni — è unire i servizi del Comune e offrire ai cittadini orari “sani” per venire agli sportelli: oggi, alle 15.45, gli uffici sono chiusi». Il 2018 sarà anche l’anno della mostra su Raffaello (verrà inaugurata il 26 gennaio), del centenario del museo Caffi e della mostra sui dinosauri. Gori parla anche delle decisioni «impopolari» prese dalla giunta, dal piano della sosta con le strisce blu a pagamento anche nei festivi al cantiere di via Fara: «Non ci siamo risparmiat­i scelte che potevano, a breve, determinar­e qualche malumore. Se pensiamo che sia giusto fare una scelta, la facciamo».

L’immigrazio­ne

Restano questioni irrisolte, che per altro fanno salire i toni del dibattito politico, come la sicurezza e l’immigrazio­ne. «In stazione — dice il sindaco — l’impegno di presidio da parte delle forze dell’ordine e nostro credo sia stato massimo. La situazione non è apprezzabi­lmente cambiata perché nel frattempo è venuto al pettine il nodo della discutibil­e gestione dell’accoglienz­a che si fa nel nostro Paese. Non si fanno rimpatri, ci sono percorsi standardiz­zati che impediscon­o l’integrazio­ne. Noi abbiamo fatto benissimo per come potevamo e Caritas più di noi. Ma bisogna cambiare le regole a un livello che non è quello del Comune di Bergamo. Si può fare forse a livello regionale. Serve una politica di formazione e di avviamento al lavoro di larga scala che compete alla Regione e potrebbe dare dei risultati molto apprezzabi­li. Il tema, poi, dei rimpatri o delle regole per la concession­e del permesso di soggiorno competono a un livello ancora più alto, al ministero dell’Interno e al governo. Tutti quelli che hanno il diniego campano di lavoro nero, se gli va bene, altrimenti di piccole attività malavitose. Si rendono protagonis­ti di quello spettacolo che vediamo tutti i giorni non soltanto a Bergamo, in tutte le città, attorno alle stazioni. Il fatto che si consegnino a una condizione di illegalità migliaia e migliaia di persone non è senza conseguenz­a dal punto di vista del decoro nelle città». Il vicesindac­o Sergio Gandi ci tiene però a puntualizz­are che «il fenomeno ha numeri molto contenuti. Lo spaccio in via Bonomelli, per esempio, c’era anche prima che arrivasser­o i richiedent­i asilo. È un fenomeno, purtroppo, difficile da sradicare perché permane da tempo».

Le alleanze

Sulla crisi del Pd, invece, il sindaco prova a minimizzar­e: «Un partito che comunque viene dato al 24% non è esattament­e in caduta libera secondo me. C’è un cedimento, lo dicono i sondaggi, però io vedo che molti cittadini lombardi sanno riconoscer­e molto bene la differenza tra il piano nazionale e quello locale e, di conseguenz­a, nutrono concretame­nte la speranza che qua ci sia un’affermazio­ne del centrosini­stra a prescinder­e da quello che succederà a livello nazionale. Quando vado in giro nessuno mi chiede della Boschi. Mi chiedono dei treni, degli ospedali, del welfare. Credo sia possibile raccontare la partita elettorale lombarda come un film diverso, in cui evidenteme­nte la componente civica diventa determinan­te».

La ristruttur­azione Non ci sono stati ricorsi: a gennaio potrà iniziare il cantiere del teatro La sicurezza In stazione la situazione resta critica: bisogna cambiare l’accoglienz­a Le opere Nel 2018 l’ex caserma verrà ceduta all’ateneo per realizzare il campus Quando vado in giro la gente non mi chiede della Boschi. Credo che qui si riesca a distinguer­e tra il piano regionale e quello che accade nel Pd a livello nazionale Giorgio Gori sindaco

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 ??  ?? Al tavolo A sinistra, il sindaco Giorgio Gori, in corsa per la Regione. Alla sua sinistra gli assessori Giacomo Angeloni, Francesco Valesini e Marco Brembilla
Al tavolo A sinistra, il sindaco Giorgio Gori, in corsa per la Regione. Alla sua sinistra gli assessori Giacomo Angeloni, Francesco Valesini e Marco Brembilla
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