Il «kit» per evadere 1,3 miliardi
Pacchetto tutto incluso per frodare il fisco: in cella coppia di commercialisti di Cortenuova
Offrivano ai clienti un kit All Inclusive: notaio, prestanome, fatture false e tutto il necessario per evadere le tasse. E 176 imprese edili hanno accettato l’offerta di uno studio di Milano gestito da una coppia di Cortenuova, che, secondo le accuse, ha aiutato ad evadere 1,3 miliardi. Tre persone sono in carcere e due ai domiciliari tra titolari e imprenditori.
Chissà che faccia avranno fatto, quando si sono sentiti proporre di registrare la loro impresa edile al Polo Sud. Anzi, per la precisione ad Antarcticland, Principato che vanta tanto ghiaccio, una faida fra due fazioni per il suo governo, aspirazioni da paradiso fiscale ma nessun riconoscimento ufficiale da parte di chiunque. Ma dava anche il nome a una società fondata a Londra da uno degli aspiranti principi. Gli imprenditori che si rivolgevano allo Studio Gesti di Milano, tre piani in viale Regina Margherita, specializzato in consulenza tributaria e del lavoro, preferivano però fare come sempre: intestare tutto a dei prestanome, pagandoli poco e cambiandoli spesso. Erano in molti a fare questo e molto altro, secondo l’indagine conclusa ieri dalla Guardia di Finanza di Chiari che ha coinvolto 176 società e 86 indagati. I bergamaschi sono in tutto tredici, a partire dai tre degli otto arrestati.
Sono in carcere Graziano Gesti, 41 anni, di Cortenuova, titolare dello studio, e la sua compagna Elisabetta dell’Onore, 55 anni, di Romano ma abitante a Cortenuova, accusati di avere gestito tutto e per questo nei loro confronti c’è anche l’associazione per delinquere. In prigione c’è anche uno degli imprenditori clienti, Giuseppe Bonaldi, 49 anni, di San Giovanni Bianco. Arresti domiciliari per Fabrizio Busetti, 25 anni, di Cortenuova, nipote della titolare e dipendente dello studio, e Manuel Maffi, 35 anni, di Ghisalba, imprenditore. Infine ci sono i denunciati: tre imprenditori (ai quali sono stati sequestrati sei appartamenti, quattro villette e dieci box) e cinque prestanome, che intascavano circa mille euro mensili per fingere di essere intestatari delle aziende (di cui a volte erano dipendenti).
La maggior parte degli imprenditori sono però del Bresciano, e sono stati sequestrati loro 199 immobili (33 dei quali di proprietà di uno solo), 58 automezzi e 22 terreni in nove province. I 180 milioni del loro valore sono solo una percentuale dell’evasione messa a punto negli ultimi sei anni, e stimata nell’enorme cifra di un miliardo e 364 milioni. Per arrivare a tanto lo studio, secondo i finanzieri, aveva creato un pacchetto All
Inclusive per l’evasione: notaio, domiciliazione fittizia, prestanome, tenuta della contabilità, assistenza nell’emissione di fatture false con l’utilizzo dei loghi di ignare imprese del settore (in modo da creare la provvista d’Iva da utilizzare nelle compensazioni d’imposta) e altrettanto falsi modelli di versamento F24 da depositare in banca. Tutte le 176 società clienti hanno ese- guito illecite compensazioni e occultato la contabilità, 164 hanno annotato fatture false e 132 sono risultate fittiziamente domiciliate in uno dei luoghi messi a disposizione dallo studio. Ma nessuna in Anctarticland, di cui il padre del titolare dello studio, morto durante le indagini, si era dichiarato «ministro». E in effetti il suo nome compare nei documenti della lite nata fra i pittoreschi fondatori dell’inesistente Principato, con uno dei litiganti che minaccia di togliergli la «cittadinanza».
Le indagini erano iniziate a fine 2015, quando i finanzieri si erano accorti che molte imprese tra quelle controllate cambiavano in continuazione e senza motivo i propri amministratori. Notato che le ditte avevano lo stesso studio da commercialista, sono andati a controllarlo. A Milano non avevano trovato niente, ma hanno scoperto poi tutto sui computer sequestrati. I reati contestati a vario titolo sono: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, indebita compensazione, truffa aggravata, bancarotta fraudolenta, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, sostituzione di persona, falsa dichiarazione ad un pubblico ufficiale sulla propria o altrui identità.
L’intervento Sequestrati beni per 180 milioni: nella Bergamasca 4 villette e 6 appartamenti