Teatro Donizetti da ristrutturare Penali salatissime
Ritardi, 5 mila euro al giorno. «Ce la faremo»
Ieri in Comune a Bergamo è stato firmato il contratto, davanti al notaio Jean-Pierre Farhat, per i lavori di ristrutturazione del Teatro Donizetti. Un documento che fissa alcuni paletti, sottolineando l’obbligo dei lavori a regola d’arte o quello di rispettare le scadenze. L’ultima tappa formale sarà settimana prossima, con la consegna del cantiere. Da quel momento scatteranno i 600 giorni di tempo, per finire la ristrutturazione. Un termine perentorio: se non verrà rispettato, scatteranno le penali per le imprese — la Fantino Costruzioni Spa di Cuneo e la Notarimpresa Spa di Novara, riunite in un raggruppamento — che si sono aggiudicate l’appalto. Penali non irrilevanti: per ogni giorno di ritardo, le aziende dovranno pagare alla Fondazione Donizetti lo 0,5 per mille dell’importo dei lavori da 11 milioni e 87 mila euro, cioè più di 5.500 euro. Trenta giorni di ritardo, per esempio, potrebbero costare alle imprese più di 160 mila euro.
I passaggi Ieri la firma del contratto davanti al notaio, ora la consegna del cantiere I paletti Oltre alle penali per evitare i ritardi, nel contratto l’obbligo di opere a regola d’arte Il teatro ha bisogno di questo intervento. Ora siamo nelle mani delle imprese per concludere i lavori in tempo Giorgio Gori Sindaco L’obiettivo è riaprire il teatro per la stagione lirica del 2019. Sono sicuro che ce la faremo Giorgio Berta Presidente Fondazione Donizetti
Il penultimo passaggio burocratico è stato fatto ieri in Comune a Bergamo: la firma del contratto, davanti al notaio Jean-Pierre Farhat, per i lavori di ristrutturazione del Teatro Donizetti. Un documento che fissa alcuni paletti, sottolineando l’obbligo dei lavori a regola d’arte o quello di rispettare le scadenze. L’ultima tappa formale, prima dell’avvio dei lavori, sarà settimana prossima, con la consegna del cantiere. Da quel momento scatteranno i 600 giorni di tempo, cioè i 20 mesi, per finire la ristrutturazione. Un termine perentorio: se non verrà rispettato, scatteranno le penali per le imprese — la Fantino Costruzioni Spa di Cuneo e la Notarimpresa Spa di Novara, riunite in un raggruppamento — che si sono aggiudicate l’appalto. Penali non irrilevanti: per ogni giorno di ritardo, le aziende dovranno pagare alla Fondazione Donizetti lo 0,5 per mille dell’importo dei lavori da 11 milioni e 87 mila euro, cioè più di 5.500 euro. Trenta giorni di ritardo, per esempio, potrebbero costare alle imprese più di 160 mila euro. «Se non succede niente, i lavori in 600 giorni sono fattibili», dice Alberto Fantino, amministratore unico della Fantino Costruzioni.
Il rispetto delle scadenze è soltanto uno degli impegni presi dalle aziende che dovranno fare diversi interventi, dal restauro della sala teatrale alla realizzazione di sale prova e spogliatoi per l’orchestra, dal restyling completo dell’arredo al ridisegno delle zone dei servizi igienici. La ristrutturazione prevede anche l’ampliamento dei camerini, la realizzazione di una nuova biglietteria e la meccanizzazione della buca orchestrale e del palcoscenico. Dovranno essere rifatti pure gli impianti, anche quello antincendio e la climatizzazione.
«Il teatro — dice il sindaco Giorgio Gori — ha un bisogno improrogabile di essere ricludere strutturato. Non ha più i requisiti di agibilità per ragioni di sicurezza e c’è la volontà della città di rilanciare questo luogo della cultura e di farne una macchina da spettacolo ancora più efficiente. Siamo nelle mani delle aziende che hanno vinto il bando. Venti mesi di lavori significa con- il cantiere per l’autunno del 2019: saremo attenti che le scadenze siano rispettate. La città esprime un’aspettativa molto forte per questa ristrutturazione».
Davanti al notaio il clima è di ottimismo. Ci sono anche gli assessori Nadia Ghisalberti (Cultura) e Marco Brembilla (Lavori pubblici) e il presidente della Fondazione Donizetti, Giorgio Berta. «Sono sicuro — dice Berta — che le imprese ci restituiranno il teatro ristrutturato in venti mesi e a regola d’arte. L’obiettivo è riaprire il Donizetti per l’apertura della stagione lirica del 2019». L’assessore Ghisalberti parla invece del pubblico del teatro, «un pubblico internazionale, con aspettative molto grandi. Alla fine del cantiere avremo un teatro storico, ma con una tecnologia moderna. Ora siamo tutti ottimisti, speriamo di continuare a esserlo».
Si arriva così a un’operazione attesa da anni. La necessità di un recupero del Donizetti era emersa già negli anni Novanta. Durante l’amministrazione Bruni, era stata indetto un concorso internazionale per il progetto preliminare di ristrutturazione, aggiudicato all’Associazione temporanea di professionisti coordinata dall’ingegnere Nicola Berlucchi, dello Studio Berlucchi di Brescia. L’amministrazione Tentorio aveva poi fatto sviluppare il progetto preliminare fino al livello del progetto definitivo e aveva fatto partire la raccolta dei fondi necessari per coprire la ristrutturazione. All’inizio del 2014, era stata creata la Fondazione Teatro Donizetti per recuperare i fondi e coordinare le tappe della ristrutturazione: inizialmente era un ente di diritto privato, poi è diventata di diritto pubblico. Un’operazione che ha allungato i tempi, ma ha dato al Comune più garanzie per arrivare all’avvio della fase di cantiere.