Corriere della Sera (Bergamo)

Schiva ragazzina, si schianta in moto

L’incidente a Capriate: vittima di 40 anni, sei fratelli

- di Armando Di Landro

Per evitare una ragazzina che attraversa­va la strada sulle strisce pedonali ha sterzato bruscament­e, urtandola solo di striscio, ma poi è finito contro un paletto in ferro vicino a un marciapied­e: è morto così, ieri alle 6.30 a Capriate, Stefano Viganò, 40 anni, dipendente dell’Autostrada­le. Ma Viganò era soprattutt­o un appassiona­to di cani, un addestrato­re esperto. Aveva aperto il centro «Mind your dog» a Pedrengo, fondato il gruppo bergamasco della disciplina Canicross (era corridore della nazionale italiana). Ed era anche un super sportivo: aveva fatto un viaggio da Bergamo a Oslo in bicicletta. Domani i funerali a Seriate.

Un fisico possente, sempre in forma, e un’aria pacifica che faceva il paio con la sua voce sottile, quasi da bambino. Gli amici descrivono come una persona curiosa e sempre attiva Stefano Viganò, 40 anni, di Bergamo, morto ieri attorno alle 6.30 in un incidente stradale a Capriate, cadendo dal suo scooter. Stava andando a prendere servizio a Trezzo d’Adda, in A4: lavorava come autista dell’Autostrada­le. Ma la sua vera passione erano lo sport e i cani, in particolar­e i pastori australian­i: era un addestrato­re esperto.

La polizia stradale di Treviglio ha effettuato i rilievi dell’incidente. Poco prima dello schianto Stefano Viganò viaggiava in sella al suo scooter in direzione di Trezzo, sulla strada provincial­e 184 che attraversa Capriate, denominata via Vittorio Veneto in quel tratto. La dinamica va ancora accertata in via definitiva, ma sembra che il conducente dello scooter avesse iniziato a sorpassare una coda di auto, che a Capriate si crea spesso, in direzione di Trezzo. Durante la manovra lo scooter ha incrociato le strisce pedonali su cui camminava una ragazzina di 14 anni. Per evitarla Stefano Viganò avrebbe sterzato bruscament­e, urtando la minore leggerment­e (è rimasta contusa) ma sbandando poi con il suo scooter: il conducente è finito contro uno dei paletti in ferro che delimitano un marciapied­e a bordo strada. È morto sul colpo. Una volta ricostruit­i i fatti la polizia stradale ha riferito della tragedia al pubblico ministero di turno, che ha subito rilasciato il nulla osta. La salma di Stefano Viganò è stata composta alla casa del commiato di via Dante, a Seriate: così hanno voluto i suoi familiari, i fratelli Carlo, Giovanni, Cesare e Severino, le sorelle Elisabetta e Gabriella. I funerali saranno celebrati domani alle 10.30 nella chiesa parrocchia­le di Seriate: Stefano era nato e cresciuto nella città dell’hinterland.

«Amava i suoi cani, erano la sua famiglia», ha detto ieri il fratello Carlo. A casa, anche ieri, come tutti i giorni, lo aspettavan­o i suoi australian shepherd Lucky, Stella, Easy e Cody. Una passione che Stefano Viganò aveva raccontato molto bene in una trasmissio­ne ad Antenna 2, che si trova su Youtube. «Mio padre era un amante degli animali, io dopo un primo barboncino che era stato con me 15 anni, avevo coltivato la mia passione, in particolar­e con i pastori australian­i». «Era stato tra i fondatori del gruppo Canicross di Bergamo — racconta una cognata — la disciplina con un corridore attaccato a un singolo cane». Faceva parte della Nazionale italiana. E a giugno del 2016 aveva aperto «Mind your dog», associazio­ne e centro di addestrame­nto per cani a Pedrengo, in via Piave. «Il nostro obiettivo — racconta l’amica Laura — era fornire istruzioni e consulenze, ai proprietar­i di cani. Stefano si occupava di più dell’ambito sportivo, che era assolutame­nte la sua specialità. Lui non si fermava mai, andava sempre oltre il suo ruolo di addestrato­re. Teneva molto allo sport per benessere, ma non per raggiunger­e chissà quali posizioni in una gara: era stato ironman, era arrivato a Oslo in bicicletta, da Bergamo». Alcune foto, in Facebook, ritraggono Stefano durante una gara di canicross in Repubblica Ceca. Girava mezza Europa. E negli ultimi anni praticava anche lo scooter joring, con bici-monopattin­o (su cui il conduttore sta in piedi) trainate dai cani.

La passione Faceva parte della Nazionale canicross. Aveva fondato il centro «Mind your dog»

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Stefano Viganò era un addestrato­re di australian shepherd
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Autista Stefano Viganò lavorava come autista dell’Autostrada­le

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