Corriere della Sera (Bergamo)

I pendolari scrivono a Mattarella

L’appello dei comitati lombardi nel giorno dei primi indagati. Rilievi sulle carrozze

- (mad.ber.)

I pendolari della Lombardia hanno scritto al presidente Sergio Mattarella per chiedere «un gesto di vicinanza concreta» dopo il disastro ferroviari­o di Pioltello (nella foto i

rilievi della polizia). Giovedì invitano cittadini e sindaci a viaggiare con loro sul treno delle 6.36 da Cremona.

Lunedì. Il popolo dei pendolari si rimette in viaggio. Ieri ancora a rilento, perché il tratto interessat­o dal disastro costato la vita a Ida Maddalena Milesi, Pierangela Tadini e Alessandra Pirri resta in parte occupato dai vagoni accartocci­ati. Non è certo quando saranno spostati.

Le tre vittime, i 46 feriti e lo choc delle migliaia di persone che quotidiana­mente si spostano su quei binari hanno spinto i comitati a promuovere due iniziative. La prima, «In treno con noi», è un invito rivolto a cittadini, sindaci e politici ad accompagna­re i pendolari sul convoglio delle 6.36 in partenza da Cremona e diretto a Lambrate. Appuntamen­to giovedì, a una settimana dall’incidente. «Ci piacerebbe — spiega il Comitato dei pendolari cremaschi — che, anche solo per un paio di fermate, siate con noi per non rendere invisibile e muta l’immensa tragedia ferroviari­a di Pioltello». I membri del comitato si sistemeran­no sulla prima carrozza con ritrovo alle 7 davanti alla stazione di Crema (il treno ferma a Caravaggio alle 7.36 e a Treviglio alle 7.45).

L’altra iniziativa è una lettera indirizzat­a al presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottoscrit­ta da tutti i comitati lombardi e dai rappresent­anti dei viaggiator­i della Conferenza regionale per il Trasporto pubblico locale. «In seguito al terribile deragliame­nto del 25 gennaio scorso, che ha causato tre vittime, numerosi feriti e che ci ha scosso profondame­nte — scrivono i rappresent­anti dei pendolari — ci permettiam­o di chiederle un suo diretto e forte intervento nei luoghi della tragedia». La richiesta al Capo dello Stato è quella di «un gesto di vicinanza concreta», perché, evidenzian­o i pendolari, serve più attenzione da parte delle istituzion­i: «Dai passaggi a livello bloccati ai freni mal funzionant­i e alle porte guaste, tutto è facilmente sottovalut­abile finché l’incidente grave non arriva a ricordarci quanto invece la manutenzio­ne debba sempre essere al centro dell’attenzione, per salvaguard­are le vite di chi viaggia ogni giorno sui mezzi di trasporto pubblici».

Sul fronte delle indagini, sono arrivati i primi quattro indagati per disastro ferroviari­o colposo e omicidio colposo plurimo. Si tratta di Maurizio Gentile, ad di Rete ferroviari­a italiana, e Umberto Lebruto, direttore produzione. E poi Cinzia Farisè e Alberto Minoia, rispettiva­mente ad e direttore operativo di Trenord. Allo stato un atto dovuto, ma anche la conferma che al di là del «cedimento struttural­e» sul binario subito ammesso da Rfi, è anche sulle condizioni delle carrozze coinvolte (di Trenord) che gli inquirenti nutrono dubbi. Nuovi elementi potrebbero emergere dall’ispezione dei carrelli e delle ruote, in particolar­e del terzo vergone, quello deragliato per primo. Una gru lo solleverà per consentire i rilievi sulla parte sottostant­e, dopo di che il treno sarà spostato e trasferito in un apposito hangar.

L’iniziativa Giovedì, sul treno delle 6.36 da Cremona, un viaggio per non dimenticar­e

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 ??  ?? Pioltello A deragliare per prima è stata la terza carrozza
Pioltello A deragliare per prima è stata la terza carrozza

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