Ruba ferro alla Lucchini: operaio arrestato
Blitz dei carabinieri, a processo il dipendente ammette. A casa aveva altro materiale
I carabinieri di Lovere erano già sulle sue tracce e l’hanno aspettato fuori dall’azienda, la Lucchini, l’hanno perquisito e poi arrestato per furto, domenica intorno alle 14. Mirko Amadori, 27 anni, incensurato di Castro, è stato trovato con addosso 8 chilogrammi di materiale ferroso. Una seconda perquisizione nell’abitazione ha permesso ai militari di trovarne altri centodieci nascosti nel garage. Il bottino era materiale di scarto che, però, l’azienda avrebbe potuto rivendere.
Alla Lucchini, noto stabilimento siderurgico di Lovere, da almeno 6 mesi si registrano, secondo indiscrezioni, ammanchi di materiale, in più occasioni. E i responsabili della società hanno tenuto sotto osservazione più dipendenti: tra loro anche Amadori, operaio da alcuni anni. Dai sospetti l’azienda è passata alla denuncia di furto, contro ignoti, in attesa che gli investigatori dell’Arma, compagnia di Clusone, scoprissero di più. Ed è proprio dalla segnalazione della Lucchini che sono nati gli accertamenti che hanno portato i carabinieri ad appostarsi fuori dall’azienda domenica.
Ieri mattina l’operaio è stato processato per direttissima in tribunale a Bergamo. Nell’aula 3, difeso dall’avvocato Alberto Marotta, Amadori ha ammesso i fatti. «Il mio assistito è stato arrestato per gli 8 chilogrammi che gli sono stati trovati addosso» ha dichiarato il difensore. Il giudice Alessandra Chiavegatti, dopo aver ascoltato le ammissioni dell’imputato, l’ha rimesso in libertà. Il processo è stato rinviato al 22 marzo alle ore 10.30.
Nel frattempo proseguono le indagini per verificare se il furto messo a segno da Amadori domenica è un caso isolato, o se anche altri ammanchi di materiale segnalati dall’azienda siano riconducibili a lui. Ma gli accertamenti vanno avanti anche su altri dipendenti della Lucchini.