Il Pd ci crede e tenta la rimonta
Maurizio Martina: «Vogliamo convincere gli indecisi»
Nonostante i sondaggi, il Pd bergamasco tenta la rimonta e schiera i suoi parlamentari uscenti a illustrare le cifre delle «ricadute territoriali» dei suoi governi. E rilancia: «Siamo classe dirigente, abbiamo dimostrato di saper governare».
Loro ci credono, nonostante i sondaggi e l’aria che tira: «Stiamo facendo campagna elettorale paese per paese, incontreremo molti elettori indecisi e lavoreremo perché le nostre buone ragioni prevalgano», insiste Maurizio Martina. «Noi bergamaschi, rispetto per esempio agli emiliani, se guardiamo ai rapporti di forza dobbiamo sempre combattere con le unghie e con i denti, lottando voto per voto, e stavolta ci mettiamo la nostra credibilità», promette Beppe Guerini.
Quindi il Pd bergamasco ci prova, schierando i suoi parlamentari uscenti e squadernando le cifre delle «ricadute territoriali» dei suoi governi, con, sottolinea Antonio Misiani, «risultati di portata storica». Dai fondi statali per il sociale alla Bergamasca passati dallo zero del 2012 ai 42,2 milioni del 2018, ai finanziamenti per 37,6 milioni a 98 Comuni per quest’anno, a una stima di «500 milioni annui di tasse in meno» come ricaduta dei tagli alla pressione fiscale.
Ogni parlamentare ha lavorato in un ambito diverso: «È stata la legislatura più sociale di sempre — secondo Elena Carnevali —: stabilizzazione delle risorse per gli enti locali, fondi per chi è in condizioni di povertà, reddito di inclusione, leggi come la Dopo di noi o sull’autismo. Tutte misure significative e ingenti mai viste prima per le persone e le famiglie». Guerini era in commissione Giustizia: «Abbiamo fatto capire le ristrettezze del tribunale, abbiamo ottenuto gli spazi di via Sant’Alessandro e con il primo concorso dopo 25 anni 4 funzionari e 7 amministrativi. Anche grazie alla giustizia l’Italia ha fatto un balzo in avanti di 50 posizioni nell’elenco dei Paesi in cui investire».
«Con il lavoro in commissione Bilancio c’è stato un cambiamento profondo, dall’abolizione del Patto di stabilità allo sblocco del turn over — spiega Misiani —. Ora il 90% dei Comuni bergamaschi torna ad assumere e gli investimenti pubblici sono cresciuti del 20%». «Sul fronte infrastrutture abbiamo fatto scelte storiche che in tanti anni non avevano mai trovato attuazione — sottolinea Giovanni Sanga —. Il Pd ha espresso una classe dirigente che si è fatta carico di grandi responsabilità. Qui c’è il classico profilo bergamasco di non perdere tempo in discussioni badando invece alle cose concrete e portando a casa risultati che incidono sulla vita quotidiana».
È proprio questa la chiave della proposta che cerca di avanzare il Pd: «Abbiamo una squadra di primissimo livello che ha lavorato come mai nella storia recente nel rapporto tra Parlamento e territorio — sottolinea Martina — e dimostra come il nostro partito sia fondamentale per lo sviluppo della Bergamasca». «Facendo il nostro mestiere — sottolinea Carnevali — siamo anche deputati di territorio e questo ci può essere riconosciuto». Conferma Misiani: «La nostra squadra è accomunata dalla capacità di governo e lavoro. E questo è un elemento di forza in una terra attenta alla concretezza come quella bergamasca».