Corriere della Sera (Bergamo)

Lega, i conti del tesoriere

- Simone Bianco

Conti bloccati, finanziame­nto pubblico ai partiti abolito: la campagna elettorale dal punto di vista del tesoriere della Lega, Giulio Centemero, è anche una preoccupan­te questione di cassa, «cash flow, che è buono». Tradotto: gli enormi debiti ereditati nell’era pre Salvini sono ancora un buco, ma la gestione delle entrate e delle uscite è ora in salute per il partito che fu (anche) di Francesco Belsito. Per i danni di quell’epoca la Lega sta pagando, con 3 milioni di euro sequestrat­i dalla Procura di Genova da settembre 2017. Centemero, brianzolo con laurea bergamasca, è un po’ meno preoccupat­o della propria elezione alla Camera. È candidato in seconda posizione al proporzion­ale in provincia di Bergamo alle spalle della capolista Claudia Terzi. Le sue probabilit­à di elezione sono molto alte. Per questo è tra quei candidati leghisti che hanno dovuto versare preventiva­mente una quota sostanzios­a al partito. «Sono 20 mila euro per chi è candidato in buona posizione (se non scatta l’elezione, li restituiam­o), 3 mila euro per tutti gli altri», spiega Centemero, che è di profession­e commercial­ista. Altre entrate sono i contributi di privati, in gran parte di piccole dimensioni. Con qualche eccezione, come i 75 mila euro della Vaporart, che produce sigarette elettronic­he. Pur basandosi la campagna elettorale su una comunicazi­one via social e sulla costante presenza di Matteo Salvini in tv, le maggiori voci di spesa restano quelle tradiziona­li. «Tutto sommato il costo della gestione dei social per l’intera campagna elettorale sarà di 25 mila euro — spiega il tesoriere —. Mentre i gadget e la stampa del materiale cartaceo restano le uscite maggiori. In totale spenderemo intorno a un milione di euro».

Le quote Chi è stato candidato in buona posizione ha dovuto versare 20 mila euro al partito

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Commercial­ista Giulio Centemero

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