I viola fragili e imprevedibili col contropiede
La Fiorentina non è ancora una squadra molto ben definita, ma non è mai facile incontrarla. È una squadra giovane, poco prevedibile e discontinua. Non è chiaro quello che ti aspetta. Ha perso tre delle ultime quattro partite, questo l’ha riportata dentro una brutta classifica. Ha giocato benissimo contro la Juventus, non meritava di perdere. Ma pochi giorni prima aveva preso quattro gol in casa dal Verona. Ha una classifica senza ambizioni che tiene però sveglia dirigenza e città. Ha un buon giocatore in Badelj, che è però sempre troppo tranquillo. Accanto gli gioca il francese Veretout, un mediano che piacerebbe a Gasperini perché corre e s’ingegna, ma il suo giocatore migliore è Chiesa, a cui si sta chiedendo molto, forse troppo. Copre spesso sessanta metri di campo, quando arriva al tiro è un po’ oscuro perché arriva poco lucido. Ma non sai mai dove andrà ed ha molta forza nelle gambe. Pioli ha costruito una buona organizzazione, leggera. Simeone diventerà un ottimo attaccante, ora è un po’ perso e gira per la sua metà campo avendo pochi contatti con l’area di rigore. Gil Dias è un’ala che si muove bene, quando parte sembra andare lontano, ma raramente ci arriva. E ha segnato solo un gol. La sua parte eroica in stagione è stato il palo alla Juve in contropiede. Questa è la vera arma della Fiorentina a Bergamo, il contropiede alto, che parte dalla sua trequarti. Per fermarlo è preferibile non farlo partire, quindi pressare gli avversari in quella zona di campo. L’Atalanta sa farlo, è anzi forse la sua migliore caratteristica. Io sono un vecchio fiorentino, il mio cuore sta di là, ma non credo mi divertirò oggi.