Le magie del giocoliere Ilicic e le difficoltà di Sportiello
Uno ha le luci della ribalta sopra di sé, l’altro rischia il posto da titolare. Sull’asse Bergamo-Firenze corre il parallelismo fra Josip Ilicic, splendido protagonista della serata di Dortmund, e Marco Sportiello, finito nell’occhio del ciclone dopo gli ultimi errori — il più grave quello contro il Bologna — con la casacca viola.
Una piazza, quella toscana, non proprio semplicissima. Lo stesso sloveno ha vissuto un rapporto di amore e odio, sin dal suo arrivo nel 2013. Preferito a Bonaventura e prelevato dal Palermo per nove milioni di euro, Ilicic ha peccato in continuità, alternando poche buone prestazioni ad altre più che sottotono, tanto da finire sul mercato a gennaio 2015, a un passo dal trasferimento al Bologna. Poi la rinascita con Paulo Sousa, con straordinarie punizioni che spesso bucavano il portiere. Il grigiore della campagna acquisti invernale 2016 diede il colpo di grazia alle ambizioni del tecnico portoghese, portando all’involuzione tutta la squadra, futuro atalantino compreso. A giugno, poi il trasloco a Bergamo.
Solamente dodici mesi fa, proprio a gennaio, Sportiello passava in viola, in prestito per un anno e mezzo. Tre milioni e mezzo nelle casse bergamasche, diritto di riscatto prefissato a cinque. Sul finire dell’ultima stagione c’era già chi lo invocava come possibile titolare per Tatarusanu (ceduto poi al Nantes di Ranieri), mentre in quest’annata Pioli gli ha dato fiducia, finora sempre schierato e con tutti i minuti giocati. Lo stesso tecnico ha difeso il numero 57, confidando nelle sue capacità. Rimane però una situazione decisamente ingarbugliata, perché il rischio, concreto, è che la Fiorentina decida di non riscattarlo, costringendo l’Atalanta ad accoglierlo nuovamente. Non sarebbe una buona notizia perché, dopo l’arrivo di Gasperini, Sportiello ha avuto grosse complicazioni, perdendo i galloni del titolare quasi subito in favore di Berisha, poiché distratto dalle voci di mercato che lo volevano al Napoli. Le ultime interviste hanno poi rovinato definitivamente il rapporto con l’ambiente bergamasco. In una delle stagioni più importanti della storia recente dell’Atalanta, questo rischia di compromettere definitivamente il rapporto, già molto precario, fra le parti.