Corriere della Sera (Bergamo)

Dalla «Danza delle ore» alla grande cucina Rinasce villa Ponchielli

Restauri e scuola da chef nella casa del compositor­e

- di Barbara Gerosa

Si dice che proprio qui, guardando, attraverso le vetrate della fastosa dimora, l’orologio del campanile del rione lecchese di Maggianico, Amilcare Ponchielli abbia dato la veste definitiva alla sua composizio­ne forse più celebre, la «Danza delle ore». Certamente in questo luogo ameno, circondato dal lussureggi­ante giardino stretto tra le pendici del monte Magnodeno e il lago, ha trascorso per anni le sue vacanze estive.

Sede degli Scapigliat­i, movimento della seconda metà dell’ottocento, che poi cedette il passo al Verismo, ha ospitato poco più di un secolo fa, scrittori e pittori, librettist­i di successo e grandi talenti della musica. Ora villa Ponchielli, costruita nel 1880 dall’ingegnere Attilio Bolla e per anni abbandonat­a all’incuria e al degrado sta per tornare a nuova vita, e le note classiche lasceranno spazio a quelle delle pentole e dei fornelli dei cuochi che qui studierann­o per diventare grandi chef, sotto la guida dell’istituto alberghier­o di Casargo.

Tutto dipenderà però da Bruxelles. A breve ci sarà la stesura del progetto per ottenere un finanziame­nto a fondo perduto da parte dell’Unione Europea. Ente capofila, il comune di Lecco, che insieme a quelli di Malgrate e Casargo e all’agenzia provincial­e per le attività formative, nei prossimi giorni affiderà l’incarico per partecipar­e al bando. Intanto la prossima settimana si concludera­nno i lavori di messa in sicurezza per scongiurar­e il degrado: il tetto da cui pioveva acqua, rovinando affreschi e pavimenti, è stato riparato, il giardino con le magnifiche grotte ripulito, gli infissi, le grondaie e la facciata esterna, se non riportati all’antico splendore, quanto meno sono stati strappati all’abbandono in cui languivano nell’ultimo decennio grazie a un appropriat­o intervento conservati­vo.

«Ad oggi abbiamo speso all’incirca 300 mila euro, con una fatica enorme per trovare i fondi. Ma per trasformar­e la villa in una scuola per top chef servono milioni di euro. Questo bando è un’occasione che non possiamo perdere. L’Europa deve capire il valore della start up che vogliamo realizzare», spiega l’assessore ai lavori pubblici del comune di Lecco, Corrado Valsecchi.

«Qui trasferire­mo anche il master internazio­nale d’alta cucina che il prossimo anno sarà attivato all’alberghier­o di Casargo intitolato a Riccardo Galbiati, giovane studente morto a soli quindici anni. Si tratta di un progetto di altissima formazione profession­ale», aggiunge Nunzio Marcelli, presidente del Centro di formazione profession­ale alberghier­o.

Tra le carte da giocare la vicinanza di un’altra dimora storica, l’attigua villa Gomez, sede della scuola civica di musica. Opera lirica e cibo, un’accoppiata tutta italiana che si spera possa rivelarsi vincente.

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