E gli spacciatori usano i pizzini
Insieme a 6 chili di hashish trovati i quaderni con gli appunti.
Nell’era del digitale c’è chi torna alla cara vecchia carta. Sono gli spacciatori, che sempre più spesso preferiscono segnare a matita i numeri di cellulare dei clienti o la contabilità dei loro traffici su fogli volanti o quaderni. Una soluzione considerata più sicura rispetto alle memorie dei telefonini, che in caso di arresto vengono immediatamente sequestrati dai carabinieri e specie nei modelli più moderni presentano grosse difficoltà nella rimozione della sim. Non solo, la carta ha anche il vantaggio che in caso d’emergenza si può facilmente distruggere. Così il 2 marzo, nel blitz effettuato dai carabinieri di Treviglio del capitano Davide Papasodaro a Pognano, in un appartamento dove erano nascosti 6 chilogrammi di hashish, sono saltati fuori dei quadernoni di scuola che il proprietario, un marocchino di 37 anni clandestino, usava come libri mastri annotando insieme a entrate e uscite i quantitativi di stupefacente che dava alla sua rete di clienti, spacciatori su piazza.
Ieri invece nell’operazione condotta al condomino le Quattro torri di Verdellino i militari hanno trovato dei «pizzini», dei foglietti su cui gli spacciatori annotavano i numeri dei cellulari dei clienti e l’importo dovuto. L’intervento c’è stato perché uno degli appartamenti del complesso era stato occupato abusivamente. La stazione dell’Arma di Zingonia tiene monitorato il condominio, che è al centro di un’azione di contrasto al degrado condotta dal comune di Verdellino e gestita da cooperative sociali. All’alba una decina di carabinieri ha fatto irruzione nell’abitazione dove da qualche giorno si erano stabiliti 6 marocchini tra i 18 e 30 anni. Tutti sono risultati clandestini e sono stati denunciati a piede libero per occupazione abusiva di immobile. Inoltre sono state avviate le procedure per l’espulsione.
Nell’intervento è stato ritrovato nella disponibilità di due dei magrebini, rispettivamente di 27 e 23 anni, anche mezzo etto di stupefacente tra hashish e cocaina. Quest’ultima era già divisa in dosi termosaldate. Scovata anche sostanza per tagliare la cocaina stessa. L’immigrato di 27 anni era già stato arrestato per spaccio a ottobre a Zingonia ed era stato condannato a sei mesi, con pena sospesa. Nella perquisizione è saltato fuori anche un Taser, una pistola elettrica. Addosso ai due marocchini con la droga sono stati ritrovati i «pizzini» che ora stanno venendo esaminati.