RAGIONARE A LUNGO TERMINE
La speculazione finanziaria internazionale, compendiata come «i mercati», attende per decidere con riferimento all’Italia. Aspetta che il Parlamento italiano dia la fiducia a un governo, che non si sa ancora come verrà costituito e su quale maggioranza poggerà. I risparmiatori, nel frattempo, debbono anch’essi aspettare per vedere e decidere? Credo che non siano costretti ad attendere, se, come si conviene, ragioneranno a lungo termine, al di là dei prossimi quattro/cinque mesi. Possono presumere che fino a fine settembre sarà aperto l’ombrello della Banca centrale europea (Bce) e quindi nessun attacco speculativo verrà fatto all’Italia, anche se governata da una maggioranza populista. Possono altresì supporre che quell’attacco muoverà dal mercato dei titoli pubblici e che si inserirà in un contesto di crescita dei saggi di interesse e di rendimento, poiché le banche centrali si orientano, dappertutto, a normalizzare la politica monetaria. Infine capiscono che la globalizzazione economica, come fu inizialmente intesa, è mutata, ma che le popolazioni del mondo non intendono rinunciare alla libertà degli scambi e dei movimenti dei capitali e delle persone, ma anche della localizzazione internazionale dei centri di produzione e di distribuzione dei beni e dei servizi.
La globalizzazione economica si fondava sull’idea che: (a) avrebbe favorito una crescita degli scambi internazionali crescente rispetto a quella del Pil mondiale; (b) che il dollaro statunitense sarebbe rimasto l’indiscussa moneta di regolamento degli scambi mondiali; (c) che la crescita dei Paesi, al tempo definiti in via di sviluppo — ma poi, più correttamente, emergenti —, non sarebbe stata rapida. Proprio la cadenza con cui alcune economie sono divenute emergenti, riguardando masse di consumatori e produttori di alcuni miliardi di persone, ha mutato il contesto geo-economico e geo-politico mondiale, ponendo in crisi il programma di economia globale e, di fatto, riducendo il peso degli Usa nell’economia mondiale. Posizione che il Presidente Trump vorrebbe riconquistare, peraltro seguendo schemi superati e con una squadra di governo per molti aspetti improvvisata. Su una condizione i risparmiatori, secondo una saggezza antica, possono fare assegnamento: la libertà di movimento dei capitali dei beni e delle persone sarà irreversibile. Quindi, anche in questo tempo di incertezza, in cui la speculazione è costretta ad attendere e vedere, si possono scegliere, sulla debolezza dei mercati, collocamenti in azioni di imprese, con buone prospettive, articolate ormai su piano globale (come per esempio Brembo e Tenaris) per la produzione e la distribuzione. Attendendo risultati a lungo termine. Ciò che, in grande, Warren Buffet ha fatto tutta la vita. Ragionare, insomma, a lungo termine, seguendo l’analisi fondamentale.
La scelta Si punti su titoli di imprese con prospettive ok