Corriere della Sera (Bergamo)

La lettera virale dell’universita­ria antirazzis­ta

L’autrice è una ventenne di Bonate Sopra che studia a Venezia

- di Fabio Paravisi

Ha trovato alla sua università una scritta che inneggiava a Traini. Così Leaticia Ouedraogo ( foto), studentess­a africana abitante a Bonate Sopra, ha scritto una lettera al razzista: «Spiegami perché mi vuoi uccidere».

Gli episodi di razzismo delle medie sono lontani e quelli più recenti ha imparato ad affrontarl­i. Ma quando ha sentito il fratellino chiedere «cosa vuol dire negher» e ha visto una scritta inneggiant­e a Luca Traini, ha deciso di mettersi al computer. E di scrivere una lettera ai razzisti, ora diventata virale in Rete.

Leaticia Ouedraogo ha 20 anni e studia Lingue occidental­i (più cinese da privatista) al Collegio internazio­nale di Ca’ Foscari, a Venezia. È nata in Burkina Faso ma dall’età di 11 anni ha vissuto con i genitori a Bonate Sopra. «Le scuole medie sono state il periodo più difficile — racconta —: c’erano insulti e battute razziste, compagni che non mi parlavano o non volevano sedersi vicini a me, e al parco si rifiutavan­o di giocare con me perché ero nera. Dopo le medie non ho più frequentat­o la vita del paese, e alle superiori ho trovato un mondo diverso». Leaticia ha frequentat­o il Liceo Scientific­o Lussana, e quando era al terzo anno ha vinto il Festival letterario Città di Bergamo, nella categoria Studenti, con il saggio « Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola». Ora frequenta l’Università veneziana, dove i suoi voti le hanno permesso di vivere al collegio sull’isola di San Servolo. «Voglio lavorare nei rapporti fra Africa e Cina oppure lavorare con i ragazzi italiani di origine africana per far conoscere le loro culture di origine, perché ne siano orgogliosi».

Qualche giorno fa nei bagni della biblioteca universita­ria alle Zattere è stata trovata una scritta inneggiant­e a Mussolini e a Luca Traini, lo sparatore di Macerata: «Uccidiamol­i tutti sti negri». «Proprio negli stessi giorni il mio fratellino di 8 anni si era sentito dare del “negher” a scuola — racconta — . Ho buttato giù di getto una reazione sul mio quaderno, e quando è servito un testo per il nostro blog Linea20 ho deciso di pubblicarl­o». La sua lunga «Lettera al mio coetaneo razzista e fascista»

si rivolge all’autore della scritta. «Da negra non mi sento offesa — premette —. Sono profondame­nte confusa che queste scritte si ritrovino in un luogo così culturale, e confusa soprattutt­o perché probabilme­nte l’autore delle scritte è un mio coetaneo».

Poi aggiunge: «Come puoi pensare di uccidere qualcuno solo per il colore della sua pelle? Cosa otterresti dalla mia morte? Io vorrei capire. Vienimi a parlare. Voglio essere guardata dritto negli occhi e voglio sentire cosa ti affligge. Perché mi odi? Come mi ucciderest­i? Come ti sentiresti dopo la mia morte? Saresti felice? Voglio capire la dinamica dei tuoi sentimenti. Vienimi a parlare prima di uccidermi, cosicché io ti possa abbracciar­e e mostrare un po’ di umanità. Io non ti odio, non perché io sia gentile. È perché sono profondame­nte triste per te, provo pietà perché non so come tu sia giunto a questo punto». Laetitia dice di non accontenta­rsi di non avere razzisti fra amici e conoscenti: «A me interessi tu. Credo che tu viva in una grande farsa, un equivoco impensabil­e. Il valore più grande della tua umanità è l’universali­tà, perché di umanità ve n’è una sola. Non mi puoi uccidere solo perché sono negra. Non devi uccidere me, devi uccidere quel mostro oscuro che si nutre delle tue paure e della tua ignoranza, ma anche della tua ingenuità. Ti auguro sinceramen­te di sconfigger­e questi mostri».

La lettera è stata rilanciata in Rete dai social, poi da giornali e dal Tg3 del Veneto. «Non mi aspettavo una simile reazione — commenta la studentess­a —. Ormai lascio che i razzisti mi scivolino addosso, rispondo con ironia, con battute auto- razziste che spiazzano tutti o parlo volutament­e difficile per far capire che conosco l’italiano meglio di loro. Ma viste le reazioni, quasi tutte positive, alla mia lettera, vuol dire che ce n’era bisogno».

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 ??  ?? Leaticia Ouedraogo, 20 anni, originaria del Burkina Faso, vive a Bonate Sopra dall’età di 11 anni, ha frequentat­o il Liceo Lussana e ora studia all’Università di Venezia
Leaticia Ouedraogo, 20 anni, originaria del Burkina Faso, vive a Bonate Sopra dall’età di 11 anni, ha frequentat­o il Liceo Lussana e ora studia all’Università di Venezia
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La scritta L’incitament­o a Luca Traini scritto sui bagni della sede universita­ria veneziana delle Zattere, che ha suscitato la reazione della studentess­a

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