Lucernario rotto «Nessun reato»
Un vetro rotto in Procura per il boom sonico. Ma nessuna inchiesta.
«Io l’unica volta che ho sentito un boato del genere ero a Palermo, dove sono cresciuto, nel 1992: era il 19 luglio, da ragazzo, e rientravo dal mare. Un’ora dopo ho saputo che avevano ucciso buonanima di Borsellino e la sua scorta...»: alla guardia giurata che ieri mattina in Procura ha rischiato di essere ferita da un pezzo di vetro staccatosi dal rosone della sala d’ingresso, il tragico aneddoto torna in mente in modo spontaneo. Ma tutto stavolta, si è fermato lì fortunatamente, a quel doppio boato spaventoso delle 11.14 e a quella lastra caduta dal soffitto, finita a pochi centimetri da lui e da un altro collega. Sembra che in tutta la città sia stato l’unico, piccolo danno materiale provocato dal boom sonico con relativa onda d’urto, dovuto ai due Eurofighter che stavano seguendo un Boeing Air France diretto a Parigi e scomparso dai contatti dell’agenzia italiana del volo.
La guardia giurata (Gsi Security Group) ha poi avviato con un collega, rapidamente, le operazioni di evacuazione della Procura, temendo che fosse esplosa una bomba: una scena che in città, negli stessi istanti, si è vista in molti altri uffici, pubblici e privati. Due boati spaventosi, uno dietro l’altro, di massima intensità sopra Bergamo e provincia, dove i due Eurofighter avrebbero raggiunto la massima velocità, dopo essere partiti dalla base di Istrana, Treviso, diretti verso Ovest.
«È curioso, potremmo essere proprio noi gli unici a poterci lamentare di qualche danno, ma lo dico con il sorriso — ha commentato nel pomeriggio il procuratore Walter Mapelli —. Mi sembra piuttosto evidente che qui non ci sia alcun tipo di reato. Anzi, credo semplicemente di poter ringraziare il nostro sistema di sicurezza nazionale, che a quanto pare funziona e ha subìto verificato la situazione del volo Air France. E per di più, nel giro di poche, quello stesso sistema è stato anche piuttosto trasparente, con un comunicato in cui l’Aeronautica ha spiegato tutto». (a.d.l.)