Città Alta, code per l’assalto di Pasquetta
La Comunità delle Botteghe: «Se fosse sempre così, servirebbe un freno»
Pasquetta con il sole e Città Alta è stata presa d’assalto da bergamaschi e turisti. In molti hanno provato a parcheggiare nelle strisce bianche (gratuite) della zona della piscine Italcementi. Poi ci sono state lunghe code (foto) alla funicolare di viale Vittorio Emanuele. «Se fosse così per 50 domeniche l’anno bisognerebbe metterci un freno, ma così non è», dice Fabrizio Brivio della Comunità delle Botteghe di Città Alta.
Alle 14.30 piazzare l’auto nell’ultimo parcheggio (bianco) in zona piscine Italcementi, diventa una sfida all’O.K. Corral tra due automobilisti che, sopraggiungendo da sensi di marcia inversi, si lanciano occhiate di fuoco. Come le due giornate, Pasqua e Pasquetta, turisticamente, incandescenti. C’ero prima io, no io, mentre il parcheggiatore perlustra la zona, scuotendo il capo. L’ospedale è altrove, ma lui, con le sue collanine e gli accendini è rimasto in questa zona, in pianta stabile. La segnalazione di uno stallo libero gli varrebbe di sicuro una mancia extra, ma per il momento non ci sta più neanche uno spillo. Né qui, in via Grataroli, né in via Statuto, né in via Chiesa né soprattutto in via Villasanta che, con il curvone, si snoda dalla Conca d’Oro fin verso il centro sportivo Italcementi. Un pugno di vie che, nelle giornate dell’assalto alla diligenza di Città Alta, diventano un auto silos en plein air. Offrono posti quando i parcheggi del centro sono pieni, quelli della periferia snobbati e, particolare non trascurabile, sono strisciati di bianco. Ergo gratuiti, un fattore che nella giornata di ieri, però, è diventato secondario, dal momento che quello primario era trovare un posto dove sostare.
Da città bassa verso il borgo antico il flusso delle auto ha funzionato come un vaso cobambini,
municante che, a un certo punto, con l’attivazione della Ztl del viale delle Mura, si è bloccato, congestionando l’asse principale di viale Papa Giovanni, Roma e Vittorio Emanuele e mandando in overbooking i parcheggi del centro (per dire, piazza della Libertà, sette piani, zero posti liberi). Impresa parcheggio
ardua, esattamente come riuscire a prendere la funicolare in un tempo d’attesa ragionevole, (code ben oltre il piazzale, mezzora per salire e altrettanto per scendere, anche se le scalette offrono un’alternativa), o trovare libero il tavolino di un bar. Oppure riuscire ad attovagliarsi in un locale dove, alla domanda «possiamo mangiare?», la risposta è stata: potete solo bere, perché abbiamo finito tutto. Alle quattro del pomeriggio c’era ancora chi era il decimo della fila per un piatto di polenta o il ventunesimo per un trancio di margherita, o il trentesimo per un cono gelato tra urla di cani nervosi trascinati nella calca, proprietari isterici, frotte di ragazzi inglesi, comitive tedesche e spagnole, sirene di ambulanze, famiglie, passeggini, carrozzine, ciclisti, motociclisti e podisti in pieno trip da allenamento. In una parola: un delirio difficile da riassumere in un numero. Cinquantamila al giorno, sessanta, settanta? Chi può dirlo, (solo i centri commerciali hanno i sensori di rilevamento di presenze), ma storicamente e statisticamente quella di Pasquetta è la giornata che sulla Corsarola fa registrare il picco di presenze più alto. «Tanto più — spiega Fabrizio Brivio della Comunità delle Botteghe di Città Alta — che la gente viene da parecchi mesi di freddo e brutto tempo continuativo. Certo, se fosse così per 50 domeniche l’anno bisognerebbe metterci un freno, ma così non è. Fosse stato brutto tempo, non avremmo visto nessuno».
All’ufficio Iat sotto la Torre del Gombito si trincerano dietro a un no comment perentorio. «Non siamo autorizzati a dire nulla, ci scriva che le risponderemo domani». Cioè oggi, quando della gran baraonda del fine settimana pasquale non sarà rimasto che un ricordo. È il turismo di Città Alta, bellezza. Chi ha morso ieri, oggi è già fuggito.
Locali in overbooking Non tutti sono riusciti a mangiare: «Abbiamo finito tutto», si sono sentiti rispondere