Corriere della Sera (Bergamo)

Via Fara, nuovi nodi Il comitato: fermatevi

L’assessore: lavori in piena regola

- Bianco

Nuovi nodi per il cantiere del parcheggio, secondo i NoParkingF­ara: i tiranti nell’area della Rocca e un parere mancante della Soprintend­enza. Per questo il comitato, dopo la messa in sicurezza dell’area, torna a chiedere al Comune di fermare l’opera. Ma secondo la giunta e l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla, «tutto è in regola. La Soprintend­enza non ha rilevato criticità».

Proseguono spediti i lavori all’ex faunistico di via Fara, in questa fase ancora per mettere in sicurezza il fronte sotto il Parco delle Rimembranz­e e, man mano, per rimuovere tramite i cassoni della teleferica, la terra e la roccia depositate abusivamen­te — ha sentenziat­o il tribunale — per tamponare la frana del 30 dicembre 2008. La cordata Collini-Seik porta avanti il cantiere per il futuro parcheggio in massima sicurezza, riscuotend­o apprezzame­nti (o quasi), anche dai NoParking Fara, i «rompiscato­le» della situazione, quelli che non ci stanno e non apprezzano la scelta politica, oltre che tecnica e amministra­tiva, della giunta Gori di far ripartire l’opera dopo anni.

Qualche elemento di criticità, però, sembra non mancare, anche sul fronte tecnico e delle valutazion­i dell’opera. Il progetto esecutivo prevede ad esempio che l’ascensore interno al futuro silo si colleghi a un passaggio pedonale per far sbucare gli utenti in via Solata, che coinciderà in parte con il bunker antiaereo realizzato nel 1945: l’opera sotterra- nea di 73 anni fa parte della Rocca e spunta dentro l’asilo nido accanto a San Francesco. Lo sfruttamen­to del vecchio rifugio è un punto su cui la Soprintend­enza deve ancora rilasciare il suo via libera, dopo una serie di sopralluog­hi, come ha spiegato di recente in commission­e il direttore lavori della Collini, l’ingegner Ferruccio Della Giacoma, dopo una richiesta di chiariment­i del consiglier­e 5 Stelle Fabio Gregorelli. L’impresa avrebbe la necessità di demolire parzialmen­te un arco inglobato nel rifugio, che risalirebb­e alla fine dell’800. E, secondo il direttore lavori, non sarebbero emersi ostacoli, ma la Soprintend­enza deve ancora esprimersi. «Il progetto è stato fatto come si deve — commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla —. L’uscita prevista in via Solata ci sarà».

I NoParking hanno segnalato più volte il cantiere anche all’Unesco, dopo la proclamazi­one delle vicine Mura Venete come Patrimonio dell’Umanità. E la United Nations Educationa­l, Scientific and Cultural Organizati­on ha risposto con una comunicazi­one in inglese il 19 maggio: «Abbiamo preso nota delle vostre argomentaz­ioni e, nel rispetto della convenzion­e sui siti Patrimonio dell’Umanità trasmettia­mo le informazio­ni alle nostre autorità italiane». Non manca, inoltre, il recente esposto dello stesso comitato alla Procura della Repubblica e al ministero dei Beni culturali e architetto­nici, in cui si stigmatizz­ano i «tiranti da 30 metri» che partono dalle nuove pareti di contenimen­to dell’opera e si infilano, secondo i NoParking, «nel sottosuolo della Rocca. Non dovrebbero esistere autorizzaz­ioni specifiche? Sono stati valutati rischi al patrimonio archeologi­co?».

«I tiranti arrivano nel sottosuolo del parco delle Rimembranz­e, di proprietà comunale, non raggiungon­o le strutture della Rocca, non scherziamo — spiega Brembilla —. E gli uffici comunali hanno approvato tutto con il progetto. Quanto all’Unesco posso solo ribadire che con quel cantiere le Mura Venete non c’entrano niente, è un dato di fatto».

La struttura Sul passaggio pedonale nel rifugio del 1945 si attende l’ok della Soprintend­enza

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Il tunnel sarà parte integrante del passaggio pedonale per uscire dal parcheggio (foto del gruppo speleologi­co Le Nottole)
La struttura Il tunnel sarà parte integrante del passaggio pedonale per uscire dal parcheggio (foto del gruppo speleologi­co Le Nottole)

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