Corriere della Sera (Bergamo)

Pronto 8 giorni prima della fine della guerra

- F.P.

Strano destino, quello dei rifugi antiaerei di Bergamo: realizzati verso la fine della guerra, non vennero quasi mai usati. Anche perché non servirono, visto che la città non venne mai bombardata. E dopo il conflitto qualcuno ebbe una nuova vita del tutto imprevista. Quello scavato nella collina della Conca d’oro venne ampliato fino a diventare la galleria che oggi collega il centro con Loreto, e quello sotto piazza Dante venne trasformat­o in Albergo Diurno e ora, dopo quarant’anni di abbandono, sta per diventare un locale pubblico. Nelle 16 strutture tra gallerie o rifugi tubolari ormai entrano solo gli speleologi delle Nottole per le loro visite guidate. Il rifugio sotto il Parco delle Rimembranz­e arrivò quasi fuori tempo massimo: venne terminato il 17 aprile 1945, otto giorni prima della fine della guerra. La ditta Guatteri aveva impiegato 11 mesi a realizzarl­o per un prezzo di 1.893.338 lire. Ormai, a quel punto, per il collaudo la si prese comoda, fino al 26 settembre 1947. Il rifugio è a forma di L e ha due ingressi, nell’ex Parco faunistico della Rocca e sotto l’asilo di piazza Mercato del Fieno. È lungo 61 metri per 3 metri di altezza e 3 di larghezza. Poteva ospitare mille persone. In corso d’opera venne deciso di dotarlo anche di servizi igienici, di un’infermeria e di un camino di ventilazio­ne, oggi ostruito da detriti.

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