Al Druso Gadd, la leggenda della batteria
Tour Venerdì al Druso Steve Gadd che ha suonato con i miti della musica mondiale: da Sinatra a Clapton passando per Cocker
La leggenda della batteria contemporanea, accompagnata da una band stellare per un concerto strumentale e d’elite. Steve Gadd è atteso, sabato, al Druso di Ranica, nella penultima tappa del tour italiano (alle 22.30, ingresso 35 euro). Soprannominato da Chick Corea «Il master dei groove creativi», l’americano è un’icona, capace di aver inventato uno stile, copiato dai colleghi in tutto il mondo. A rendere unico il suo ritmo, e mai noiosi i lunghi assoli, sono il senso del tempo e la battuta pulita e precisa.
I brani proposti saranno tratti in gran parte dall’ultimo album «Steve Gadd band» e dal precedente «Way back home», uscito due anni fa e nominato ai Grammy awards nella categoria Best contemporary instrumental album. Nato nel 1945 in un sobborgo di Rochester da madre di origini palermitane, Gadd ha ricevuto in regalo le prime bacchette quando aveva solo tre anni, mentre a 11 era talmente talentuoso da affiancare già il trombettista Dizzy Gillespie. Sempre da ragazzino suonava come ospite al «Mickey Mouse show», creato dalla Walt Disney a metà anni ‘50 e trasmesso dalla Abc. La sua fama è provata dalle collaborazioni illustri che gli hanno permesso di spaziare in ogni genere, dal rock al jazz, dal blues alla fusion, dal pop al funk. L’artista ha suonato in «50 ways to leave your lover» di Paul Simon, «Guilty» di Barbra Streisand e Barry Gibb, nell’album «Black Caesar» di James Brown, ha dato energia a brani come «Spain (I can recall)» di Al Jarreau e «Nite Sprite» di Corea.
Non c’è mito che non abbia richiesto che fosse la sua batteria a dettare il ritmo, da Paul McCartney a Eric Clapton, Frank Sinatra, James Taylor, Ray Charles, Pino Daniele, Bee Gees, Joe Cocker e Peter Gabriel e Michel Petrucciani. Sua anche un’invenzione tecnica, l’aver ideato i timpani sospesi al posto di quelli con le gambe, poi brevettati, per rendere più fluida la tecnica.
Nella Gadd band, formata dai componenti della formazione di James Taylor, spiccano il chitarrista Michael Landau, che ha lavorato con Michael Bolton, Jennifer Lopez, Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli e Vasco Rossi, lo storico trombettista di Frank Zappa, Walt Fowler, orchestratore di Hans Zimmer e compositore delle colonne sonore per «Il re Leone», «Interstellar», «Pirati dei Caraibi», «Il Codice Da Vinci», «Amazing Spiderman», da Jimmy Johnson al basso, autore di molti brani che saranno eseguiti.
Alle tastiere c’è Kevin Hays che, l’altra sera, al Teatro Ciak di Milano, nella prima data del tour, ha cantato «Watching the river flow» di Bob Dylan.
Precoce Ha cominciato a suonare a tre anni e a 11 affiancava Dizzy Gillespie