La cooperativa Legler verso il taglio degli esuberi Ma Cene chiude (per ora)
È un lavoro paziente di trattative e numeri, di bilanci e piani da aggiustare. Oggi Legler tornerà a sedersi con i sindacati per un incontro che potrebbe rendere ufficiale la riduzione degli esuberi,ma che difficilmente darà cifre definitive.
La storica cooperativa nata a Ponte San Pietro è in concordato preventivo da febbraio, quando ha annunciato il licenziamento di 62 dipendenti e la chiusura di cinque negozi: i due a Seriate e quelli alle Ghiaie di Bonate, a Dalmine e a Cene. Ora, si va verso un ridimensionamento significati- vo dei tagli con Dalmine salvo e gli esuberi quasi dimezzati. Dovrebbero scendere a 32. «Abbiamo rinegoziato il contratto di affitto — spiega il presidente Roberto Baroni riguardo al punto vendita di abbigliamento in via Locatelli —, questo ci permette di mantenere il negozio con i suoi dipendenti». Altri posti sono stati assorbiti dalle dimissioni volontarie di alcuni lavoratori. Il punto di domanda resta invece su Cene. Per il supermercato della Val Seriana si era fatta avanti una società affiliata ad Unes, il gruppo con cui Legler ha stretto un patto per la gestione del reparto alimentari. L’interesse non riguarderebbe però l’acquisizione del ramo d’azienda, ma solo il ritiro delle attrezzature e degli arredi. In quel caso, la società subentrerebbe nell’immobile, in affitto, e sarebbe disponibile a riassumere alcuni dei sette commessi in questo momento dipendenti Legler. Tutti argomenti che andranno affrontati con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil e che probabilmente torneranno giovedì nel tavolo in Provincia. (mad.ber.)