Crisi e tragicommedia di un cinquantenne
Walter Leonardi è protagonista e co-autore di «Coma quando fiori piove» da stasera all’Elfo
Stasera il Teatro Elfo Puccini si fa in tre, in ogni sala è proposto un debutto. Lo spettacolo più interessante è «Coma quando fiori piove», il nuovo lavoro di Walter Leonardi, un viaggio comico-esistenziale che ha per protagonista un cinquantenne di oggi alle prese con il bilancio della sua vita. Un percorso a tappe dove tra dee pagane (Alice Redini e Paola Tintinelli) e l’aiuto di un Dio autostoppista (Flavio Pirini), l’uomo ripercorre i momenti più importanti della vita, dal primo amore al primo lutto, ma anche tutto ciò che avrebbe voluto fare e non ha fatto. «E’ la storia di un uomo che sognava di fare lo scrittore e invece lavora in banca», dice Walter Leonardi, «un individuo comune, come tanti, una sorta di signor G, o meglio signor W. che da ragazzino suonava i bonghi e negli anni 80 non aveva nessun politico che lo potesse aiutare, ma soprattutto è il pretesto per riflettere sulla paura del tempo che passa, della Fine che si avvicina, e su quel trovarsi in un attimo adulti quando muore un genitore». In scena temi importanti raccontati con leggerezza, un’altra tappa del percorso in cui l’attore, in attesa del film «Si muore tutti democristiani» realizzato con Il Terzo Segreto di Satira (uscita nelle sale italiane prevista per il 10 maggio prossimo), continua ad usare la comicità per riflettere sui valori dell’oggi.
Come sempre sul palco pochi oggetti e qualche espediente scenico, quattro sedie in cartone che diventano auto, ring, sedie a rotelle, ma anelaborazione che divano e terrazza, le musiche originali di Flavio Pirini, e il supporto morale e artistico di Renato Avallone. «Questo spettacolo», conclude Leonardi, è dedicato a mia madre, al nostro incontro e al nostro abbandono, una sorta di del lutto dove alla fine vince la consapevolezza, la necessità di chiudere con il passato per godere della vita ogni giorno».
Nel frattempo in sala Shakespeare un altro importante debutto, «Qualcuno volò sul nido del cuculo» di Dale Wasserman, lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey che tutti abbiamo conosciuto con l’omonimo film di Miloš Forman interpretato da Jack Nicholson, una grande storia di ribellione, amicizia e passione ambientata nel 1982 nell’Ospedale psichiatrico di Aversa, qui in scena con la regia di Alessandro Gassman. Per chi desidera invece la comicità e le canzoni «politically s-correct», in sala Bausch da stasera «Aristofane Show», one man show di Enzo Curcurù, sul palco quattordici grandi personaggi, da Lisistrata ad Acarnesi per un viaggio nella commedia (come genere) dalle sue origini ad oggi, un vortice di battute, tra un omaggio a Totò, Risi e Scola.