Procura e Anac, doppio esposto contro l’autostrada
Fronte del no, azione legale. Facchetti: siamo tranquilli
«Un esposto in Procura e uno all’Agenzia nazionale anticorruzione». Li ha annunciati «Cambiamola!», gruppo contro l’autostrada Bergamo-Treviglio, a un convegno sulla nuova infrastruttura in cui si sono compattati i comitati del no.
Un esposto alla Procura e uno all’Agenzia nazionale anticorruzione. I siluri sono partiti dal convegno «A proposito dell’autostrada Treviglio-Bergamo» che ha riunito il fronte dei contrari al progetto della società Autostrade bergamasche.
A lanciarli «Cambiamola!», il gruppo nato nel 2012 che ha raccolto 19 mila firme e ora ha aderito al comitato «No autostrada» che ha preso forma a Treviglio a febbraio. Al convegno, venerdì sera nell’auditorium del centro civico, erano presenti un centinaio di persone. «È stata la nostra prima iniziativa pubblica — spiega il presidente Fabio Proverbio —, ci proponiamo di riunire tutte le realtà civiche e associative del territorio che hanno una posizione critica nei confronti di questa nuova infrastruttura. Siamo soddisfatti per la grande partecipazione all’iniziativa, il comitato è in espansione e in fase di radicamento, proseguiremo nel perseguimento dei nostri obiettivi».
Si sono susseguiti gli interventi di Alessandro Mazzoleni, biologo specializzato nella biodiversità, Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano e Paolo Ruffino, esperto in sostenibilità, mobilità urbana e ciclabile. Presenti anche le associazioni di categoria degli agricoltori tramite Alberto Brivio di Coldiretti e Piero Bonalumi di Confagricoltura, che hanno ribadito la loro posizione critica sulla Bergamo – Treviglio.
L’intervento che ha fatto più scalpore, però, è stato quello di Fabio Invernici per «Cambiamola!» che ha annunciato una doppia azione legale: «Presenteremo un esposto alla Procura contro gli enti pubblici soci di Autostrade bergamasche. Non hanno rispettato la normativa della trasparenza non pubblicando il bilancio della società e l’azionariato». Nel mirino finirebbero dunque Provincia di Bergamo, Regione e alcuni Comuni. «Presenteremo poi un esposto all’Anac contro Autostrade Bergamasche — continua Invernici —. Nell’ultimo progetto presentato dalla società è comparso un collegamento che da Stezzano arriva a Bergamo che non è previsto nella concessione di Regione Lombardia che riguardava solo il collegamento tra Brebemi e Pedemontana».
Non batte ciglio il trevigliese Beppe Facchetti, componente del Cda di Autostrade Bergamasche. «Mi sembra un arrampicarsi sui muri — replica, precisando di parlare a titolo personale —, siamo molto tranquilli. Autostrade Bergamasche è la nuova denominazione dell’Ipb (Interconnessione Pedemontana Brebemi ndr) e ne ha ereditato oneri e onori. Il nuovo tratto da Stezzano a Bergamo non riguarda l’autorizzazione, è un’aggiunta a carico della società del costo tra i 30 e i 50 milioni di euro fatta per rendere più funzionale l’opera. I trevigliesi potranno raggiungere direttamente il capoluogo mentre la società avrà un beneficio di aumento del traffico. Non riguarda però la Regione, ma solo i comuni di Bergamo e Stezzano».
Autostrade Bergamasche in autunno aveva annunciato di aver reperito il finanziamento da 300 milioni per poter realizzare la Bergamo-Treviglio e aspettava che la Regione desse il via libera alla gara. Ora aspetta che il nuovo assessore regionale alle Infrastrutture, la bergamasca Claudia Terzi, riapra il dossier dell’opera.