Corriere della Sera (Bergamo)

TELECAMERE REALITY DOCET

Ad agosto il primo lotto, l’anno prossimo il secondo. L’assessore: «E domani riapre via delle Valli»

- Di Davide Ferrario

Il Corriere, nei giorni scorsi, si è occupato dei paradossi della videosorve­glianza, proprio alla vigilia dell’installazi­one in città di un altro folto gruppo di telecamere all’ultimo grido. Simone Bianco ha argomentat­o correttame­nte che le telecamere aiutano ad acquisire prove a reato compiuto, ma di sicuro non funzionano da deterrente, come può constatare chiunque passi da quella terra di nessuno che è l’area intorno alla stazione. Insomma, più telecamere servono a favorire una sicurezza «percepita», ma non reale. Chi si ricorda cosa successe a Bergamo quindici anni fa, quando si decise di installare le prime 52 telecamere per le vie cittadine? «52» fu, intanto, il tormentone inventato dagli antagonist­i locali per contestarl­e. Il numero 52 cominciò a comparire a tappeto, graffitato, su muri e incroci, suscitando le più forsennate ipotesi, comprese quelle di una banda di satanisti. Ma l’evento più sorprenden­te dell’epoca fu un altro, e ne porto la responsabi­lità. Un paio d’anni prima c’era stata l’edizione d’esordio de Il Grande Fratello, quella che aveva lanciato Pietro Taricone, che era diventato una superstar assoluta. Il caso volle che diventassi­mo amici. Qui bisognereb­be aprire un lungo capitolo sulle ragioni di quell’amicizia, ma in questa occasione basterà dire che volevamo fare un film insieme per raccontare la verità sulla sua incredibil­e, surreale esperienza. E anche che Pietro non era il personaggi­o che spesso la gente gli chiedeva di essere.

È un progetto da 800 mila euro quello approvato dalla giunta comunale di Bergamo per la sistemazio­ne del viadotto di Boccaleone. Nelle prossime settimane, l’amministra­zione lancerà la gara, con l’obiettivo di iniziare ad agosto i lavori, che dovrebbero durare 238 giorni, circa otto mesi. E se a Boccaleone il cantiere deve ancora iniziare, quello di via delle Valli — un intervento anti allagament­o — sta per chiudere. «Bisogna pulire la strada e disegnare le strisce — dice l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla —. Salvo imprevisti, domani riaprirà il tratto di via delle Valli che era chiuso da tempo. E così, con un cantiere che sembra minimo perché a tratti è stato un po’ “invisibile” abbiamo risolto un problema grosso e in questa zona adesso non ci sono più allagament­i».

Il progetto del viadotto

La sistemazio­ne del primo lotto del viadotto riguarderà il tratto compreso tra le vie Rosa e Boccaleone (il secondo lotto dei lavori, nel tratto del viadotto a Borgo Palazzo, verrà invece fatto l’anno prossimo). «Tempo fa — dice Brembilla — abbiamo tolto i pezzi di calcestruz­zo che si staccavano dal viadotto. Ora lo si ristruttur­erà». I giunti esistenti verranno rimossi e verranno posati nuovi giunti di sottopavim­entazione. Il progetto prevede anche il ripristino del sistema di smaltiment­o delle acque meteoriche, prima con la rimozione delle caditoie e dei canali esistenti e poi con la posa di nuovi elementi di raccolta e smaltiment­o delle acque meteoriche. «I lavori — spiega Brembilla — verranno fatti in orari notturni o in periodi di minor impatto del traffico». Il progetto prevede anche un altro intervento, con l’inseriment­o di elementi per contrastar­e le azioni sismiche. «Verranno introdotte delle barre tra i vari piloni, perforando le travi, e questo — spiega l’assessore — rafforzerà molto il viadotto sotto il profilo anti sismico».

La viabilità

Se la gara non subirà intoppi, il cantiere potrà iniziare durante l’estate, quando c’è meno traffico. «Al momento — dice Brembilla — non sono previste modifiche importanti alla viabilità. Quando si interverrà sopra il viadotto, se sarà possibile ci limiteremo al restringim­ento della carreggiat­a oppure a fare i lavori di notte. Sotto il viadotto, invece, non c’è problema, perché le auto possono transitare nella controstra­da. Daremo solo un po’ di disagio a chi abita in quella zona, però è un disagio necessario, non si può fare in un altro modo».

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Degradato L’anno scorso venne chiuso il viadotto per consentire la rimozione dei pezzi di calcestruz­zo che si staccavano dalla struttura

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