Corriere della Sera (Bergamo)

L’ergastolan­o cade su un chilo d’erba

PLURIOMICI­DA, EX PRIMULA ROSSA IN SEMILIBERT­À: NUOVO ARRESTO. «RIGAVA DRITTO»

- Di Armando Di Landro

Nella sua vita non ha esitato a uccidere, per portare a termine le sue rapine. Condannato in Svizzera, quando nel 1974 furono assassinat­e tre persone a una frontiera con l’Austria, in Italia per l’omicidio di una guardia giurata nel Savonese, coinvolto ma poi assolto per il custode assassinat­o alla Radicifil di Casnigo nel 1972. Protagonis­ta di almeno due evasioni. Poi però Sergio Bernini (nella foto al centro), 67 anni, di Vertova, era quasi diventato un detenuto modello, lavorava da un pezzo in semilibert­à. Ma proprio lui, ribattezza­to «Papillon» o «Primula rossa» negli anni della mala, mercoledì è scappato un’ultima volta. In fuga dai carabinier­i con un chilo di marijuana in auto, prima di schiantars­i. È di nuovo in cella.

Un tempo, nell’aula bunker di via Gleno, doveva difendersi dall’accusa di essere una «primula rossa», uno specialist­a delle evasioni, un «papillon» di marca seriana che preoccupav­a i carabinier­i e le squadre mobili di tutto il Nord Italia, oltre che i doganieri svizzeri. Non esitava a sparare e uccidere, per portar via il bottino di una rapina. Mercoledì pomeriggio, invece, ha dovuto scappare per un chilo di marijuana: l’ultima fuga di Sergio Bernini, 67 anni, di Vertova, è durata otto chilometri e ben pochi minuti, sulla Vokswagen Polo della figlia, fino a 130 all’ora giù per la Val Rossa, da Bianzano fino a Cene, alle spalle una pattuglia di carabinier­i che l’aveva riconosciu­to e gli aveva mostrato la paletta, per un controllo di routine. Non erano agitati i militari, prima che lui accelerass­e, perché sapevano della sua presenza in zona: ergastolan­o, ex rapinatore pluriomici­da, in semilibert­à. Ma era agitato lui, che sul sedile del passeggero

aveva appoggiato un chilo di marijuana in un sacchetto di plastica: una «detenzione di stupefacen­ti» che nel suo curriculum può essere al massimo una virgola, ma che almeno fino a oggi (quando sarà interrogat­o dal gip per la convalida dell’arresto) l’ha riportato in carcere. E potrebbe costargli anche una revoca della semilibert­à. Arrivato a Cene a tutta velocità, si è schiantato contro un furgone all’incrocio tra via XXIV Maggio e piazza Italia. È sceso stordito dall’auto, ha provato a scappare a piedi, ma è stato bloccato.

È stato l’ultimo, breve capitolo, di una storia criminale che, come altre, sembra non terminare mai. La storia di un ragazzino già agitato nel 1963 (a 13 anni in auto senza patente), diventato un bandito. Era stato coinvolto e condannato in primo grado, ma poi assolto, per la rapina alla Radicifil di Casnigo del 20 settembre 1972, in cui venne ucciso il custode Gino Gualdi, che quel giorno doveva consegnare 2 milioni di lire di paghe ai dipendenti. Sua la rapina in banca a Buchs (Svizzera), il 4 gennaio del 1974: il giorno dopo, con il fratello Carlo e un altro complice storico, Carlo Gritti, era rimasto coinvolto nell’omicidio di due doganieri e di un operaio a Oberriett, al confine austriaco. Lo stesso Gritti che a Casnigo c’era, lo stesso che quattro anni fa, anche lui in semilibert­à, è tornato dentro perché stava gestendo un giro di spaccio: un’altra storia mai finita. Come quella di Franco Catberro, da Costa Volpino, anche lui alla Radicifil, in fuga fino all’ennesimo arresto, nel 2005, quando a Corsico aveva esibito un finto passaporto greco.

Bernini era riuscito a scappare, da un carcere svizzero. E poi nel 1979, dopo l’omicidio di una guardia giurata nel Savonese, si era dileguato dall’ospedale

Il curriculum Già «primula rossa» Condannato per più omicidi. Due evasioni negli anni ‘70

A Cene Rigava dritto da anni. Ma è scappato con un chilo di droga in macchina

di Sampierdar­ena, a Genova, dove era piantonato. Fino a un nuovo arresto, a Lerici, e poi il processo nell’aula bunker di via Gleno: «Ma quale Papillon, ma quale primula rossa — aveva detto —. In Svizzera avevo solo allargato due sbarre di una cella. A Genova i poliziotti avevano lasciato le chiavi nella porta...». Nella seconda metà degli ‘80 sembrava un buon detenuto, biblioteca­rio a Pianosa. Di recente aveva rigato dritto, apprezzato in Comune ad Albino per il suo lavoro da operaio, tramite una cooperativ­a. Ma quel passato, quelle storie, a volte ritornano.

 ??  ??
 ??  ?? Nel 1979 Nella foto, scattata alla frontiera di Chiasso, Sergio Bernini è appena stato riconsegna­to alla polizia italiana dai colleghi svizzeri, dopo essere stato interrogat­o a San Gallo dai magistrati elvetici per la rapina e il triplice omicidio del...
Nel 1979 Nella foto, scattata alla frontiera di Chiasso, Sergio Bernini è appena stato riconsegna­to alla polizia italiana dai colleghi svizzeri, dopo essere stato interrogat­o a San Gallo dai magistrati elvetici per la rapina e il triplice omicidio del...
 ??  ?? il titolare di una scuola guida di Casnigo, Armando Poli, nel 1978
il titolare di una scuola guida di Casnigo, Armando Poli, nel 1978

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy