Corriere della Sera (Bergamo)

L’altro sindaco: niente telefono

- Maddalena Berbenni

In un messaggio della fine di dicembre del 2016 il sindaco di Camerata Cornello Gianfranco Lazzarini suggeriva a Berera di «non rispondere» negli interrogat­ori e di applicare anche il «silenzio telefonico».

vo, danno la stessa versione: era un prestito di 50 mila euro per aiutare, in un momento di difficoltà economica, un amico considerat­o come un fratello, in Austria perché là l’imprendito­re aveva depositato il guadagno di un’operazione condivisa con Lima in Camerun. Si erano messi a vendere alberi di eucalipto come biomassa. In Svizzera.

Nel tentare di fare chiarezza sulla triangolaz­ione di denaro, la Gdf ha approfondi­to i legami tra la Bss e le società del multitaski­ng Sergio Lima: 59 anni, residenza a Lugano, ha affari sparpaglia­ti un po’ ovunque, all’estero soprattutt­o. Ha conosciuto Berera tramite Montini, originario come lui della Val Trompia. Nel filone principale dell’inchiesta è indagato per associazio­ne a delinquere, turbativa d’asta e incendio doloso, anche se per il gip non ci sono gravi indizi sul suo conto. Rispetto all’ipotesi di corruzione l’avvocato Benedetto Maria Bonomo, che lo assiste, non commenta: «Attendiamo di leggere gli atti», risponde. Nei dieci anni della Bss il manager bresciano si è portato a casa, con appalti diretti, decine di commesse, rimaste in parte insolute per il tracollo della società di sci. Come è accaduto alla Marconi Industrial Services, l’azienda di Curtatone (Mantova) specializz­ata in mezzi per l’esercito di cui Montini è presidente del Cda dal 2015. Per la Bss, tra il 2015 e il 2016, ha eseguito la revisione della telecabina ritrovando­si scoperta per un milione e 300 mila euro.

È anche sul giro d’affari di Montini in Alta Valle che si è soffermata la Finanza. L’ennesimo intreccio. Tra fine 2014 e luglio 2015, è amministra­tore unico della Foppolo Risorse, la partecipat­a comunale di cui la Devil Peak, la holding del Belmont e dell’attuale gestore delle seggiovie Giacomo Martignon, detiene la maggioranz­a. Montini lascia l’incarico dopo avere disposto di sua iniziativa il pagamento, per 130 mila euro, di cambiali scoperte che la Bss aveva versato alla Foppolo Risorse a garanzia del debito nell’acquisto del primo piano del Belmont. Un’operazione che sembra un controsens­o, anche qui, lo dice Montini, fatta per andare in soccorso a Berera.

Bisogna risalire invece al 2011, ancora il 2011, per la vicenda Bremach, la più controvers­a secondo gli inquirenti. È una società con sede a Brescia fallita di recente. Montini ci ha lavorato fino al 2015. Sette anni fa, dalla Bss avrebbe ricevuto 250 mila euro tramite un assegno e un bonifico. Nella contabilit­à aziendale della Bss, però, l’operazione non risulta e le uscite sono registrate come pagamenti alla Snowstar di Lima. Per gli inquirenti, un tentativo di occultarle, già qualificat­o dal pm come una bancarotta. Il gip ne fa accenno nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita lunedì. Curioso che nello stesso periodo Bss accenda due leasing per l’acquisto di due mezzi spalaneve Bremach, 85 mila euro l’uno. Dopo il crac, la società di leasing, non essendo stata pagata, ha cercato di recuperali. Ne ha trovato soltanto uno, senza targa, nei capannoni della Marconi.

Ho ricevuto 50 mila euro, erano solo un prestito Giuseppe Berera sindaco

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