Farmaci e rimborsi «Costi gonfiati»
Zingonia e Ponte, la lente sulle uscite reali
Il dubbio principale della Procura di Milano è che gli ospedali presentassero voci di spesa più alte di quelle vere, in Regione, per farsi rimborsa i farmaci definiti «File F», ad esempio gli anti tumorali. E l’ipotesi è che alcuni funzionari regionali fossero compiacenti. Ma l’inchiesta è solo in fase embrionale. Sotto la lente anche il policlinico di Zingonia e quello di Ponte San Pietro, del gruppo San Donato.
L’ufficialità, sull’obiettivo dell’inchiesta, non l’ha data la Procura di Milano, da cui sono emerse indiscrezioni e parziali contenuti dei decreti di perquisizione, ma direttamente l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: gli uomini della Guardia di Finanza «hanno acquisito documentazione relativa alle attività di controllo e gestione dei flussi informativi e contabili originati da strutture ospedaliere private in merito all’utilizzo di farmaci classificati come File F, e al loro collegamento con ditte produttrici di tali farmaci».
È in quest’ambito, dunque, che la Procura milanese e le Fiamme Gialle hanno fatto scattare perquisizioni, mercoledì, negli uffici della struttura Farmaco della Regione Lombardia, diretta da Massimo Medaglia, e anche in quelli amministrativi di tre cliniche del gruppo San Donato: l’ospedale omonimo a San Donato Milanese, il San Marco di Zingonia e il San Pietro di Ponte.
Le carte dell’accusa non sono ancora del tutto scoperte: le ipotesi di reato sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, con 10 indagati. Ma per quali fatti? Alcuni ospedali privati avrebbero gonfiato i costi di farmaci File F, acquistati direttamente dalle cliniche, ma poi rimborsati dalla Regione tramite i fondi del sistema sanitario nazionale. Gonfiati, ma non solo: gli ospedali avrebbero fatto risultare spese per specifiche marche di prodotti, sostituite invece
da prodotti equivalenti e più economici, oppure scontati dalle aziende. Non a caso i finanzieri hanno cercato negli ospedali proprio i documenti relativi ai costi sostenuti dalle strutture per i File F: dati che saranno poi confrontati dagli investigatori delle Fiamme Gialle con quelli dei rimborsi ottenuti dalla Regione.
Gli indagati noti al momento sono Mario Cavallazzi, di Boltiere, dirigente della Farmaceutica del gruppo San Donato, e Massimo Stefanato, responsabile