Corriere della Sera (Bergamo)

«Ho assaltato le Poste per amore» La lettera non basta: condannato

Aveva raccontato il colpo chiedendo clemenza: quattro anni

-

«Tutta colpa di essermi innamorato della donna sbagliata». L’italiano è quello che è e la ricostruzi­one è improbabil­e, ma il documento è singolare: un rapinatore che spiega perché ha assaltato un ufficio postale. E chiede clemenza perché, appunto, ha agito per soddisfare la fame di denaro della donna che ama. Non che sia servito a qualcosa: Vincenzo Santisi, messinese di 68 anni, è stato condannato ieri a quattro anni di carcere più 1.600 euro e interdizio­ne dai pubblici uffici per la rapina dello scorso 13 dicembre, quando armato di revolver a canna lunga assalta le Poste di Ponteranic­a, scappando con 650 euro.

Per quel colpo viene arrestato un mese dopo, e dalla cella scrive al giudice la sua versione dei fatti: «Sono in stato confusiona­le perché da circa 4 mesi ho perso la testa per una ragazza. Tutta colpa di essermi innamorato della Confession­e La lettera scritta da Vincenzo Santisi dopo la rapina

donna sbagliata che non faceva altro che chiedermi soldi», inizia la lettera riferendos­i alla prostituta rumena con la quale si è messo dopo la morte della moglie. Poi passa al giorno della rapina: «Non so quello che è passato per la testa. Ho trovato una macchina con le chiavi una 500 vecchia e mi sono recato in stato confusiona­le a Ponteranic­a ufficio poste e con una pistola giocattolo ho commesso la rapina». Rivendica di avere aperto senza problemi ai carabinier­i e conclude: «Non volevo fare quello che ho fatto, certamente sbagliato per colpa indiretta per essermi innamorato della donna sbagliata che mi ha solo preso in giro sfruttando­mi fino a esaurire i miei guadagni; non ho niente contro di lei ma in galera sono finito io, mi dispiace per quello che è successo e chiedo clemenza».

La prigione non è un’esperienza nuova per Santisi: vi aveva trascorso vent’anni per un omicidio degli anni Ottanta e ci era tornato per una serie di rapine in Valcamonic­a. Si racconta spesso sulla rivista di Carcere e territorio, in cui si descrive «frustrato in un postaccio come la prigione», dove la mente «naviga fuori da ogni logica e ti ritrovi a fare una cosa che altri consideran­o da non fare». Ma, è convinto, «la trasgressi­one non è reato se si fa per amore».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy