Motorizzazione, torna al lavoro una degli indagati
Finanza Indagine in corso sulle spese reali effettuate da alcuni ospedali
invece degli Acquisti per le strutture private. Ma ieri è emerso anche il nome di Cinzia Falasco Volpin, legale rappresentante della Mylan Sp: è un’azienda che produce farmaci equivalenti. Non risulta invece sotto inchiesta, nonostante la perquisizione, il dirigente regionale Massimo Medaglia. Ma l’ipotesi è che altri funzionari possano aver chiuso un occhio sulle rendicontazioni delle cliniche finalizzate ai rimborsi.
Esce dai domiciliari e torna al lavoro una dei funzionari coinvolti nell’inchiesta sulle cosiddette «patenti facili» fra i dipendenti della Motorizzazione civile. Santina «Nella» Mamone, 54 anni, origini calabresi e residenza a Bergamo, aveva presentato istanza al Tribunale del Riesame, che ha deciso di revocarle gli arresti domiciliari dove si trovava da due mesi. Le ha anche concesso di tornare al lavoro, ma con la prescrizione che per un anno non potrà occuparsi di esami di guida. «La decisione — è il commento di Manlio Filippo Zampetti, avvocato della funzionaria — è la dimostrazione della limitata gravità delle accuse nei suoi confronti». L’inchiesta aveva visto dodici indagati, fra tre funzionari della Motorizzazione (uno dei quali era finito in carcere) e nove tra titolari e dipendenti di autoscuole. Mamone era accusata di avere fatto sostenere esami troppo facili ai clienti di scuole guida «amiche», che poi la ricambiavano con cibo, ricariche telefoniche, pieni di benzina, gomme per l’auto e anche un tappetino per il cane. Cinque gli episodi di corruzione che le sono stati contestati: in un caso il titolare della scuola guida le avrebbe caricato nel baule dell’auto due vassoi di gnocchi fatti in casa alla fine di una seduta lampo, altre volte si è parlato di «un pezzo di carne», di «mezzo metro di focaccia» e di una «bresaola con affettatrice». Il suo avvocato da subito aveva sostenuto che la sua cliente «tutto faceva fuorché quello di cui è accusata».