«MUSA COME IMMOBILE»
Parla Massimo Brambilla, il tecnico della Primavera che ha lanciato il centravanti gambiano «Barrow ricorda l’attaccante della Lazio, gli piace svariare e concludere. Ha ancora bisogno di adattarsi»
«Barrow può somigliare a Immobile». Massimo Brambilla, tecnico della Primavera dell’Atalanta, ha potuto allenare, e crescere, l’uomo del momento in casa nerazzurra. Il paragone è scomodo, anche se non è del tutto calzante. «Per le movenze è un po’ diverso, questo sì. Per me è difficile fare un parallelismo, può sembrare il centravanti della Lazio perché gli piace svariare, attaccare la profondità, non è una boa. Certamente è una prima punta atipica, dà il meglio di sé quando riesce a liberarsi nella zona di centrosinistra per poi andare alla conclusione».
Dopo il gol di Crotone, Barrow è la copertina della squadra che verrà, con un occhio — ben aperto — al finale di campionato che potrebbe dare l’Europa, la seconda consecutiva, alla banda Gasperini. «Non so se può essere sempre titolare sin da subito — continua Brambilla — ma ha caratteristiche diverse rispetto ai centravanti in rosa. Ha bisogno di adattarsi, di capire come è il calcio in Serie A. Vede la porta, tutti i movimenti negli ultimi 20 metri lo portano a smarcarsi e per andare in gol».
Brambilla è al primo anno di Primavera, dopo due negli Allievi, ma la sua squadra gioca benissimo ed è capolista nel proprio campionato. «Siamo riusciti ad abbinare i risultati al bel gioco, oltre alla crescita di tutta la squadra. Non è sempre scontato, ora bisogna migliorare ulteriormente. Dispiaceri? L’eliminazione dalla Coppa Italia da parte del Milan, lì però abbiamo avuto il doppio impegno nel momento peggiore, quando non eravamo brillantissimi. Sulla mancata partecipazione al Viareggio non c’è una motivazione tecnica, perché è stata una decisione societaria. Però è un periodo in cui abbiamo tantissime convocazioni, in molti sono andati via, eravamo in 10-11 ad allenarci. Qualcuno poteva servire alla prima squadra, alla fine è stata una scelta condivisibile».
Oltre a Barrow, ci sono altri due calciatori della Primavera accorpati alla prima squadra come Bastoni (che ha giocato qualche minuto a Benevento) e Melegoni. Ben tre innesti sono quasi un record. «Mi sembra difficile riuscire a promuoverne tre con questa continuità, ma di giocatori di qualità ce ne sono molti, tanti possono arrivare in prima squadra. In questi due anni le scelte di Gasperini hanno premiato il lavoro della squadra giovanile. Melegoni e Bastoni sono giovani, devono crescere e migliorare, ma hanno tutte le qualità per calcare palcoscenici importanti. Il segreto atalantino? Non c’è una motivazione sola, è un discorso generale. La cosa principale è che il club crede nel vivaio, ed è una fiducia non di facciata. Gli investimenti nello scouting e nelle strutture sono importanti».
Cinquantatré punti in campionato, sette in più sulla terza, l’Atalanta potrebbe presto festeggiare il raggiungimento della final four che assegnerà, poi, lo Scudetto Primavera. Brambilla, però, non ci pensa troppo. «Anche da giocatore ho sempre vissuto alla giornata, cercando di fare il possibile. Siamo a
❞ Ho molti giocatori di qualità in squadra. Il nostro segreto è la fiducia che la società ripone nel vivaio, investendo nello scouting e nelle strutture
A cinque giornate dal termine della regular season siamo primi in classifica. L’obiettivo è finire nei primi due posti e accedere direttamente alla fase finale
Rosa Oltre a Barrow, anche Melegoni e Bastoni hanno fatto parte della Primavera
cinque partite dalla fine, dobbiamo arrivare tra le prime due per accedere alle semifinali scudetto. Poi nelle partite secche può succedere di tutto, serve un pizzico di fortuna per vincere il titolo. Cosa farò in futuro? La mia priorità, nel breve termine, è quello di rimanere qui, poi nei prossimi anni è difficile da capire». E su un’opportunità in prima squadra, per un eventuale dopo Gasperini, non si sbottona. «Mi sento totalmente coinvolto con la Primavera, punto a far bene qui».