Una città da mettere in tasca
Laboratori artigiani, ristoranti e gallerie nella nuova guida «Milano Straordinaria»
È un quadernetto giallo, di piccole dimensioni, che si infila facilmente in tasca. Il compagno di viaggio ideale per gironzolare per la città e scoprire botteghe, studi professionali, gallerie e locali ancora sfuggiti alla nostra attenzione. L’edizione 2018 di «Milano Straordinaria», guidina che racconta le eccellenze professionali, arriva strategicamente in libreria nella settimana del Salone del Mobile (prezzo 10 euro). «Un’edizione speciale, ricchissima, piena di indirizzi», spiega l’ideatore ed editore Felice Bassi. E aggiunge: «La formula è quella di sempre, mai toccata in diciotto anni: abbiamo battuto i quartieri palmo a palmo e selezionato fra tradizione e innovazione, valorizzando le attività dove emergevano, prima di tutto, passione e impegno».
Nella prime pagine la guida suggerisce alcuni itinerari: tour legati a moda e design, un percorso fra cortili e giardini nascosti e una serie di tappe per scoprire il mondo del vintage e quello del beauty. Poi lascia il lettore libero di scegliere e costruirsi piccole esplorazioni seguendo la comoda traccia dei quartieri (con un capitoletto dedicato al fuoriporta) o quella della tipologia merceologica. Per ogni indirizzo, una foto in grande e un mini ritratto (spesso ironico) del «personaggio straordinario» (chef, gallerista, architetto, stilista, trainer, profumiere .... ).
Ci sono le novità del food, come il Santè Bio, il naturale di Remo Morlacchi (pioniere Bijoux d’autore Lo storico negozio-laboratorio di Donatella Pellini in via Morigi del biologico) in via De Amicis e in zona Porta Venezia il ristorante Radice Tonda (cucina vegana eclettica); i grandi big della gioielleria artistica come Anaconda e del bijoux come Pellini; le speciali collezioni di moda sartoriale di Elena Siniscalco (viale Sarca) e di Colomba Leddi (via Revere) e curiosità come il laboratorio di calligrafia di Claudia Colacicco (ad Affori), quello di Pietro Algranti che all’Isola realizza tavoli, sedie e poltrone utilizzando solo rame, ferro e legno di recupero e l’atelier del verde Gardenia, in via Gian Giacomo Mora, in mano ad Antonella Ambrosini e alla Figlia Fara Marabelli.