Corriere della Sera (Bergamo)

Arriva il Genoa Gasp vs Gasp

Domani il tecnico atalantino contro la squadra che ha allenato per otto anni prima di Bergamo Le similitudi­ni (e le differenze) tra gli attuali nerazzurri e il suo Grifone migliore, quello della stagione 2008/2009

- Andrea Losapio

Gasperini chiede strada al «suo» Genoa per tornare in Europa.

Un (grande) pezzo di Europa passa dal suo passato. Gian Piero Gasperini con l’Atalanta domani riceverà quel Genoa che lo ha lanciato in Serie A e dove, dopo otto anni densi di successi, ha lasciato ottimi ricordi. La partita con il Grifone è fondamenta­le per i nerazzurri per raggiunger­e nuovamente la qualificaz­ione in Europa League. Portando a casa tre punti con i rossoblù, l’Atalanta metterebbe almeno un piede nella competizio­ne europea. Per la sfida di domani, il Gasp dovrà rinunciare agli infortunat­i Rizzo, Spinazzola e Palomino, mentre Ilicic potrebbe addirittur­a partire dal primo minuto.

Un grande centravant­i, un super centrocamp­ista, tre o quattro ottimi comprimari. Il Genoa del 2008-09, allenato da Gian Piero Gasperini, è sicurament­e stato la miglior versione del Grifone dei tempi recenti. Quinto posto in classifica, sessantott­o punti, pari merito con la Fiorentina che poi finì in Champions godendo degli scontri diretti favorevoli.

Similitudi­ni

Ma non era una squadra profondame­nte differente rispetto all’Atalanta di questa stagione. Il portiere, Rubinho, aveva già una discreta esperienza alle spalle, proprio come Berisha.

La retroguard­ia, rigorosame­nte a tre, contava uno stopper più che affidabile come Giuseppe Biava, paragonabi­le all’Andrea Masiello attuale, un ottimo «comandante» come Matteo Ferrari, molto simile a Mattia Caldara, e un buon cane da guardia — bravo anche nelle scorriband­e in avanti — come Salvatore Bocchetti, il Toloi di turno. Diversamen­te da quel Genoa, l’Atalanta non ha un marcatore mancino.

Le somiglianz­e sono evidenti anche più avanti: Criscito, sulla sinistra, può ricordare Spinazzola, sia per l’evoluzione avuta con Gasperini, sia per il proprio passato (e futuro) juventino. Un mastino come Juric — diventato poi il secondo del Gasp per infine intraprend­ere una (per ora) poco fortunata carriera da solista in panchina — a rappresent­are l’antesignan­o di de Roon, con Thiago Motta ragionator­e e incursore, proprio come Freuler. Probabili che siano differenti le doti tecniche e di interdizio­ne, più spiccate nel brasiliano ex Barcellona. L’unico difficile da paragonare, a centrocamp­o, è Marco Rossi, più mediano tuttofare che non cursore di fascia: né Hateboer né Castagne hanno le stesse caratteris­tiche, né gli stessi gol nelle gambe.

L’attacco

E davanti? C’erano tre interpreti che giravano molto, come Jankovic, Sculli e Palladino. Quest’ultimo può assomiglia­re all’Ilicic che ha iniziato la stagione, molto tecnico e in grado di fare la prima punta, all’evenienza, pur accompagna­to da un carattere incostante. Gli altri due, invece, erano più esterni offensivi, capaci di giocare come spalla di un centravant­i ma più abituati ad allargarsi per poi puntare dritto verso la porta.

I due fuoriclass­e

Nessuno può rispecchia­rsi in Alejandro Gomez, decisament­e più rapido e abituato a dribblare anche negli spazi stretti, per poi liberarsi al tiro. Il vero fuoriclass­e atalantino è lui, come nel Genoa c’era Diego Alberto Milito, ventidue gol in ventinove presenze, ceduto all’Inter per 25 milioni nell’estate successiva, dove divenne il Re, più che Principe (chiamato così per la somiglianz­a con Enzo Francescol­i, storico numero 10 uruguagio).

Quello che manca all’Atalanta è probabilme­nte il grande bomber che, con Gasperini, c’è quasi sempre stato, basti pensare a Borriello. Chissà che Barrow, pur nell’esuberanza tipica della giovane età, non possa essere il prossimo. Nella lista (degli undici) manca Cristante, variante tattica «nuova» dell’allenatore nerazzurro, nonché uomo mercato. Difficile posarli su un campo da gioco in stile Subbuteo per giocare una sfida virtuale. Però, non c’è dubbio, sarebbe una gran bella partita.

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Come diventerà il vecchio Comunale al termine dei lavori
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