Carta elettronica un mese d’attesa «Ora più terminali»
Palafrizzoni, code per il documento d’identità
Sei postazioni in tutto, quattro nella sede centrale del Comune, altre due tra Loreto e Lazzaretto, che viaggiano a un ritmo di 1.710 carte d’identità elettroniche a settimana. Eppure non basta, i cittadini che aspettano di rinnovare il documento con la nuova modalità sono parecchi e le liste d’attesa si allungano. Al momento bisogna mettere in conto quattro settimane, a partire dalla richiesta, per poter ottenere la nuova carta d’identità. Eppure, dice l’assessore all’Anagrafe e all’Innovazione Giacomo Angeloni, «siamo messi meglio di altre città, dove bisogna aspettare anche tre mesi». Una soluzione al problema di Bergamo, però, potrebbe esserci. Le postazioni sono semplicemente stampanti autorizzate dal ministero dell’Interno. «Ce ne hanno promesse altre due — spiega l’assessore —, attendiamo di riceverle. Così i tempi per la carta d’identità elettronica, che molti scelgono in città, si ridurranno a una settimana io poco più».
Costa quattro volte tanto quella cartacea tradizionale, 22 euro contro 5,80 (invariati i diritti di segreteria 3,80 euro che restano al Comune) e pazienza se c’è da mettere mano al portafoglio. Ma di pazienza ne serve e parecchia, perché per riuscire nell’impresa del rinnovo della carta d’identità elettronica ai cittadini di Bergamo, attualmente, servono in media quattro settimane. Se il Ministero dell’Interno manterrà le promesse fatte in queste giorni di invio di nuovi macchinari, i tempi si potranno accorciare e di parecchio, ma ad oggi le cose stanno così. Le 4 postazioni dedicate al rilascio situate in Comune, sede centrale, e quelle distaccate del Lazzaretto e di Loreto (comode perché dotate di parcheggio) funzionano a pieno ritmo, ma il mese di attesa per ottenere l’appuntamento, il passo necessario per avviare l’iter, è da mettere in conto.
Tanto? Troppo? Sì, a rigor di logica cittadina, anche se c’è chi sta peggio. L’assessore ai servizi demografici di Palafrizzoni, Giacomo Angeloni, produce un’ampia rassegna stampa in cui, dal Veneto alla Sicilia, si lamentano autentiche odissee civiche, con attese eterne per procurarsi il documento. Anche tre mesi. La conclusione a cui arriva Angeloni è che Bergamo, con quel mesetto odierno di tempo che serve per chiudere l’iter, «non è messa poi così male».
La situazione dovrebbe, però, migliorare in modo sostanziale. Nei giorni scorsi, dopo una prima lettera di richiesta alla Direzione centrale dei servizi demografici del Ministero, Angeloni ha ripreso di nuovo carta e tastiera ripresentando la stessa richiesta inoltrata lo scorso settembre: servono due nuove postazioni. «Che — assicura l’assessore — ci sono state formalmente promesse. Aspettiamo di vederle arrivare a Bergamo, e con questo ampliamento i tempi si ridurranno ad una settimana o poco più di attesa». Non che i macchinari siano attrezzature specialissime: si tratta, in sostanza, di computer con stampanti multifunzione, ma devono avere l’imprimatur ministeriale. Quello che conta, in un tortuoso percorso burocratico che ha allungato in modo esagerato i tempi rispetto alle vecchie procedure — prima la prenotazione, poi la raccolta dei dati, delle impronte e l’invio a Roma di tutto il malloppo — è riuscire ad ottenere l’appuntamento in anagrafe. Poi, una volta seduti davanti al funzionario tutto si materializza in breve tempo; un quarto d’ora per completare e compilare la documentazione e, tempo una settimana, il documento viene spedito all’indirizzo di casa.
Il servizio, in capo all’ufficio anagrafe, sforna dallo scorso novembre 1.710 carte d’identità elettroniche alla settimana, dopo un primo periodo di sperimentazione che, nei mesi di luglio e agosto dello scorso anno, aveva dato risultati tutto sommato lusinghieri. Un test che, però, nel bel mezzo delle ferie presentava elementi anomali nella richiesta dei rinnovi, spesso motivati dall’urgenza di prendere l’aereo per le vacanze. Da qui la scelta di diversi cittadini di preferire il documento in forma cartacea; un’opzione che, per chi ha una improrogabile necessità, resta sempre possibile. «Anche se i bergamaschi — conclude Angeloni — dimostrano di preferire la carta elettronica».
❞ Lo stesso problema in molte altre città Giacomo Angeloni assessore all’Anagrafe
I numeri Attualmente sono 1.710 i documenti elettronici rilasciati ogni settimana