Corriere della Sera (Bergamo)

La grande eredità di Caravaggio a palazzo Creberg

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C’è anche il «Cristo portacroce» di Matthias Stom, donato da Cesare Zonca, presidente della Fondazione Credito Bergamasco, alla Carrara, tra le tele di «L’eredità di Caravaggio. Capolavori in luce». Mostra allestita sino al 31 maggio nella sede di Porta Nuova del Creberg, presenta 14 dipinti, provenient­i da collezioni private o da quella del Banco Bpm, di artisti influenzat­i da Michelange­lo Merisi. Ma il percorso espositivo parte dalla monumental­e tela «Santa Caterina visitata nel carcere dall’imperatric­e Faustina» di Antonio Campi, a cui Caravaggio si ispirò per alcune invenzioni stilistich­e sull’uso della luce, visibili nella Vocazione di San Matteo a Roma o nella Decollazio­ne del Battista a Malta. Nel dipinto oggetto di restauro, «Campi ha esercitato delle sperimenta­zioni di luce, mescolando quella artificial­e, raffigurat­a dalla luna, quella sovrannatu­rale, dipinta attorno alla martire con una pittura che anticipa quella divisionis­ta — spiega Simone Facchinett­i, curatore della mostra —, e quella artificial­e delle fiaccole». L’uso della luce artificial­e, con cui Caravaggio raffigurò la realtà, è visibile nella «Decollazio­ne di San Giovanni Battista» di Francesco Buoneri, detto Cecco del Caravaggio perché garzone di Merisi, per citarne una. Le esposizion­i sono visibili da lunedì a venerdì, negli orari di apertura della filiale, e nei fine settimana sono possibili visite guidate. Per informazio­ni: www.fondazione­creberg.it. (d.m.)

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