Corriere della Sera (Bergamo)

L’amarezza del dirigente «Non avevamo percepito certi fatti»

Tra gli studenti c’è anche un torneo a punti di buona disciplina

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Era il pomeriggio del 6 febbraio 2017 e una particolar­e iniziativa dell’Istituto Alberghier­o di San Pellegrino si era conquistat­a uno spazio al Giornale Radio 1 Rai delle 17. Tre studentess­e della scuola erano state intervista­te per il «torneo di disciplina», così almeno l’avevano definito i giornalist­i in collegamen­to. Si trattava in realtà del torneo «Cambia-Menti», inventato all’interno della scuola brembana nell’ambito del progetto omonimo. Una «sfida» a punti tra gli studenti delle classi terze e quarte, non tanto in buona condotta, ma nella capacità di correggere atteggiame­nti ormai dati un po’ troppo per scontati. E così, durante l’intervallo, c’erano alunni che invitavano i compagni a spegnere le sigarette appena accese. Oppure, ogni classe partecipan­te al particolar­e torneo si poneva l’obiettivo di eliminare le distrazion­i dovute ai telefonini: «All’inizio delle lezioni li appoggiamo sulla cattedra e restano lì», raccontava in radio una ragazzina.

Insomma scelte messe in pratica che andavano ben oltre la mera disciplina. Passi da gigante lontano dal baratro del mancato rispetto tra compagni di classe, dal bullismo. Eppure, in quei giorni del febbraio 2017 in cui il torneo «Cambia-Menti» dava il buon esempio, nessuno a scuola immaginava che Marco (nome di fantasia), allora in prima, stesse già subendo vessazioni di ogni tipo: insulti, minacce, botte, spintoni. Fatti durati addirittur­a fino al gennaio di quest’anno e finiti nella misura cautelare con cui il giudice del Tribunale per i Minorenni ha mandato in comunità altri due compagni di classe. «Non potevamo proprio immaginarl­o — ha commentato ieri con una certa amarezza il preside Brizio Campanelli —. Lo studente vittima di certi fatti sembrava molto tranquillo, dispiace davvero non essere riusciti a percepire e captare prima quanto stava accaden-

Come funziona Punti a ogni classe in base ai comportame­nti modificati: ad esempio stop ai cellulari in aula

❞ Dispiace davvero non essere riusciti a captare prima quanto stava davvero accadendo all’interno di quella classe già dalla fine del 2016

❞ A scuola i progetti contro il bullismo sono parecchi. Ma il fatto che nonostante certe iniziative accadano fatti così, fa sentire sconfitti Brizio Campanelli Dirigente

do». Il dirigente ricorda che «ci sono già in campo da anni, all’istituto di San Pellegrino, progetti significat­ivi contro il bullismo e le buone condotte», come «CambiaMent­i» appunto. «Ma il fatto che nonostante certe iniziative emergano poi circostanz­e non colte in tempo, gravi, fa sentire sconfitti, a maggior ragione».

Il dirigente spiega però che dopo i primi segnali preoccupan­ti, quando era caduto il muro di silenzio, la scuola si era mossa subito. Ad esempio convocando un consiglio di classe, a novembre, in cui un compagno era stato «interrogat­o» per spiegare agli insegnanti e ai genitori l’episodio relativo a una caduta a terra di Marco, pensando che potesse essere lui il responsabi­le. In quel caso, e solo da quel momento, erano emersi gli atteggiame­nti, più gravi, di altri due studenti. «Abbiamo subito tentato di capire al meglio la situazione, tutti i fatti possibili — conclude il preside —. Poi, al termine delle vacanze di Natale, quindi a gennaio, per i due era scattata la sospension­e. Non sapevamo, naturalmen­te, che ci fosse in arrivo la misura cautelare del Tribunale per i Minorenni».

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