«Nuovo dialogo tra il cementificio e la popolazione»
Ottanta dipendenti, altre 100 persone coinvolte nelle attività, 750 mila tonnellate in un anno e 6 tipologie differenti di cemento prodotte: sono i numeri del cementificio di Tavernola (foto) messi a disposizione dell’occhio critico della cittadinanza.
La cementeria, acquisita da Cementir Sacci, entrata a sua volta in Italcementi — HeidelbergCementGroup — ha aperto le porte ieri ai visitatori, ma soprattutto ai residenti, per far conoscere gli impianti e promuovere gli obbiettivi futuri. Alla visita hanno partecipato anche le classi terze delle scuole medie di Tavernola e Predore che hanno assistito al ciclo di produzione del cemento. «Vogliamo riallacciare un dialogo positivo con la comunità locale — ha spiegato Agostino Rizzo, direttore tecnico di
Italcementi —.
Per questo motivo abbiamo invitato tutta la cittadinanza a visitare l’impianto. Ci sentiamo parte di questa comunità e vogliamo aprirci al territorio».
L’iniziativa dell’azienda, è arrivata una settimana dopo il vistoso flash mob organizzato dall’associazione «5R - Rifiuti Zero»: domenica sera un gruppo di barche, sul lago, si era avvicinato alla cementeria, in segno di protesta contro l’utilizzo dei cosiddetti css, combustibili solidi secondari: plastica, pneumatici, gomme. Materiali che possono essere utilizzati nello stabilimento come carburante. «5R - Rifiuti Zero» protesta perché vorrebbe la chiusura degli stabilimenti di Tavernola, o quantomeno una riconversione del sito, d’accordo con Legambiente. Dopo aver rilevato lo stabilimento, però, Italcementi punta a riallacciare il dialogo con i residenti, com’è accaduto con l’open day della giornata di ieri.