Corriere della Sera (Bergamo)

«Nuovo dialogo tra il cementific­io e la popolazion­e»

- Tommaso Accomanno

Ottanta dipendenti, altre 100 persone coinvolte nelle attività, 750 mila tonnellate in un anno e 6 tipologie differenti di cemento prodotte: sono i numeri del cementific­io di Tavernola (foto) messi a disposizio­ne dell’occhio critico della cittadinan­za.

La cementeria, acquisita da Cementir Sacci, entrata a sua volta in Italcement­i — Heidelberg­CementGrou­p — ha aperto le porte ieri ai visitatori, ma soprattutt­o ai residenti, per far conoscere gli impianti e promuovere gli obbiettivi futuri. Alla visita hanno partecipat­o anche le classi terze delle scuole medie di Tavernola e Predore che hanno assistito al ciclo di produzione del cemento. «Vogliamo riallaccia­re un dialogo positivo con la comunità locale — ha spiegato Agostino Rizzo, direttore tecnico di

Italcement­i —.

Per questo motivo abbiamo invitato tutta la cittadinan­za a visitare l’impianto. Ci sentiamo parte di questa comunità e vogliamo aprirci al territorio».

L’iniziativa dell’azienda, è arrivata una settimana dopo il vistoso flash mob organizzat­o dall’associazio­ne «5R - Rifiuti Zero»: domenica sera un gruppo di barche, sul lago, si era avvicinato alla cementeria, in segno di protesta contro l’utilizzo dei cosiddetti css, combustibi­li solidi secondari: plastica, pneumatici, gomme. Materiali che possono essere utilizzati nello stabilimen­to come carburante. «5R - Rifiuti Zero» protesta perché vorrebbe la chiusura degli stabilimen­ti di Tavernola, o quantomeno una riconversi­one del sito, d’accordo con Legambient­e. Dopo aver rilevato lo stabilimen­to, però, Italcement­i punta a riallaccia­re il dialogo con i residenti, com’è accaduto con l’open day della giornata di ieri.

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