Pronto soccorso pediatrico: «Indispensabili altri medici»
Corsa contro il tempo per salvare il pronto soccorso dei bambini nell’ospedale di Codogno, che venti giorni fa si era visto chiudere il punto nascite — oltre 500 parti all’anno e ampiamente sopra la quota minima fissata dal ministro Lorenzin — per mancanza di ginecologi. Ora la stessa situazione si replica nel pronto soccorso pediatrico e sempre per lo stesso problema: non ci sono abbastanza medici. Una circolare interna della direzione generale dell’Asst indicava a partire dalle 8.30 del 1° maggio la chiusura del pronto soccorso pediatrico di Codogno e un protocollo per la gestione in sicurezza dei pazienti da 0 a 18 anni, con invio a Lodi in caso di necessità di assistenza. Ipotesi per il momento scongiurata: la situazione pare infatti essersi sbloccata sul filo di lana. «Il pronto soccorso pediatrico di Codogno rimane aperto», assicura l’assessore regionale Giulio Gallera, che aveva chiesto nei giorni scorsi al direttore generale di Lodi Giuseppe Rossi e ai professionisti che operano nel dipartimento emergenza-urgenza di Lodi «uno sforzo per continuare a erogare assistenza ai piccoli malati». La conferma è arrivata allo stesso assessore regionale dal direttore generale degli ospedali lodigiani: Rossi ha informato la Regione di essere riuscito a garantire che nel pronto soccorso di Codogno l’ambulatorio pediatrico resti in funzione tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30. «Il direttore generale di Lodi — spiega Gallera — si sta inoltre attivando per estendere l’orario del pronto soccorso pediatrico fino alle 18, mentre io e il dg lombardo del Welfare Giovanni Daverio ci stiamo occupando di reperire attraverso le maggiori realtà ospedaliere regionali due-tre medici pediatrici necessari a garantire le normali attività del reparto. Ci siamo dati tempo fino al 10 maggio per trovare la soluzione ma la chiusura non è nemmeno presa in considerazione». Il pomeriggio il protocollo dell’Asst Lodi prevede che il bambino malato venga preso in carico dal pronto soccorso generale in caso di traumi e ferite. Per gli altri casi c’è Lodi, fino a quando la direzione non riuscirà a garantire un servizio pomeridiano. «Abbiamo solo otto pediatri a disposizione tra Lodi e Codogno — spiega Rossi — e ne servirebbero almeno dodici. Per le famiglie però non cambierà assolutamente nulla e l’assistenza in sicurezza dei bambini verrà garantita sette giorni su sette, 24 ore su 24».